Giocare meno giocare tutti, con Insigne che si diverte e segna. Ounas titolare che va in gol e la straordinaria personalità di Malcuit
OSPINA. Il paragone è già sorto spontaneo dal nostro ammasso di ricordi felici: Ospina come Garella. Ergo, Ospinik come mi suggerisce il compagno Perrino del Club Napoli Parlamento. Conta solo la sostanza, cara Ilaria, solo quella. Il fine, cioè il risultato, giustifica ginocchia e piedi e respinte a oltranza su Djuridic (due volte), Berardi, infine Babacar – 8
Pensavamo fosse un brocco e lo scopriamo un portiere. Viva i piedi di O S P I N A – 8
MALCUIT. Non solo conferma il suo talento offensivo, spingendo, dribblando, crossando, dialogando con i compagni: il franco ossigenato sa il fatto suo anche in difesa. Nei primi venti minuti, un suo tiro sbatte addosso a Zielinski. Volendo cercare un minuscolo pelo nella sua prova c’è quel passaggio indietro al 17’, poi capitato a Boateng – 7
Quello che colpisce di questo ragazzo – a parte la capigliatura tra il giallo ed il verde – è la personalità straordinaria che mette in campo, che spinge anche i compagni a cercarlo spesso. Il suo carattere riempie il rettangolo di giioco. Bellissimo il passaggio a Ounas al 48’ – 7
ALBIOL. L’Ispanico si esibisce in un paio di chiusure decisive. Quando il Sassuolo – che con noi non è mai Scansuolo – prende coraggio e si fa sotto, lui e Koulibaly mettono le transenne solite. Però a inizio ripresa rischia di combinarla grossa: Albiol ribatte malamente sul corpo di KK che per fortuna spazza via – 6,5
La dimostrazione che Raoul e Kalidou sono una coppia perfetta – 6,5
KOULIBALY. Una certezza granitica. Al salottino Sky del dopo-Liverpool, mercoledì notte, forse per un eccesso di ruffianeria verso il Napule, l’hanno promosso miglior centrale del mondo. Senza dubbio è tra i migliori dell’orbe terracqueo. Da segnalare quel recupero su Lirola, nel primo tempo – 7
Al 32’ viene atterrato da Magnanelli, sembra andare in apnea, poi espande il petto al’infuori per prendere aria e si rialza facendo una capriola. Una forza della natura. Recupera una palla splendida in scivolata all’80’ – 7
HYSAJ. La sinistra non è la sua condizione naturale, da buon figlio del fu socialismo reale albanese. Qualche volta l’affanno c’è, ma alla lunga ristabilisce distanze e marcature, compresa quella sul gigante Boateng, quando capita dalle sue parti. Poi arriva Berardi e balla; però è lui che sul finale fa ballare i neroverdi. Dàgli e dàgli si presenta in area e serve Insigne per la pittata del due a zero anti-sofferenza – 6,5
Hysaj fa assist per un gol e ti cambia il mondo. Come ha detto ieri il papà del mio amico Michele sul punto: “A volte ‘na mela fraceta t’acconcia a vocca”! – 6,5
ROG. Uno come lui gioca a cento all’ora sempre e comunque. Istinto puro che talvolta danza sul baratro più nero. Il Napule perde molte palle e alcune le regala lui, come quella che al 32’ porta allo show citato di Lirola nella nostra metà campo. Al contrario quando la sua foga surclassa i neroverdi, dimostra le qualità che per due anni hanno tristemente sostato in panca. Sia lode a Re Carlo pure per Rog – 6,5
Al 7’ fallo un di prepotenza: la sua religione gli impone di farne almeno un paio a partita. Al 9’ invece di passarla ai suoi la passa all’avversario. Al 20’ resiste a Magnanelli come se fosse un pitbull impazzito. Al 38’ si guadagna un fallo su Locatelli, il nostro migliore uomo in campo: e farsi fare da Rog a cartellini gialli vuol dire che proprio non sei in partita – 6,5
DIAWARA. Nel Napule ancelottiano, il play o regista, chiamalo come vuoi Ilaria, deve essere una sorta di Zelig sempre pronto a cambiare pelle, alternando profondità e ampiezza. E probabilmente Diawara è più vocato del Capitano in questo ruolo. Questione di attitudine. Figuriamoci quando crescerà, d’età e di testa – 6,5
Sfortunato: al primo fallo su Djuricic becca il giallo – 6,5
ALLAN dal 56’. Appena entra, Berardi gli fa un tunnel e va verso la porta. Somma onta per il nostro gigante prediletto che da quel momento aggiunge crudeltà alla mostruosa energia che ammiriamo da agosto – 6,5
Non ho più parole sul carattere di Allan. Posso solo ripetere all’infinito che mi fa impazzire – 6,5
ZIELINSKI. Almeno tre volte raggiunge la linea di fondo avversaria, per poi sterzare e sfondare in area, altra specialità della ditta, sinora poco vista. San Piotr è il giocatore più completo, manco a dirlo. Epperò mezzo voto in meno per quel gol già fatto che si fa parare da Consigli – 6,5
Inizia benissimo: la partita è iniziata da appena un minuto e lui è già impegnato in un’incursione pericolosa sulla destra con colluttazione fisica con il difensore. Al 24’ avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, compreso un pallonetto, ma invece tira addosso al portiere con una palla bassa. Poi si riprende, ma dal 30’ circa inizia a non essere granché in partita tanto da fare arrabbiare Carletto. Al 70’ guadagna un calcio d’angolo. Si contende la palma del peggiore in campo con Hysaj, che però viene salvato dall’assist per il gol. Comunque non scende sotto la sufficienza – 6
OUNAS. Tre minuti e cesella un eurogol da tre movimenti: stop di petto, sinistro alto sull’avversario per liberarsi, cagliosa terra e aria senza pietà. Uno a zero. Ispirato da Malcuit stava anche raddoppiando, al 47’. Meglio evitare altre considerazioni sul passato recente prima di Re Carlo – 7
I tre movimenti di Ounas sono da rivedere in loop. E poi mi piace sempre quando un giocatore approfitta degli errori di un avversario: dimostra attenzione, presenza e cinismo. Sbaglia a non servire Mertens che è solo davanti alla porta, imbeccato da Malcuit – 7
INSIGNE dal 50’. Il dettaglio più importante Ilaria, almeno a mio giudizio: sta trovando quella forza serena che deriva solo da una piena consapevolezza dei suoi mezzi. E quando raggiungi questa dimensione, i colpi da campione sono cosa naturale. È accaduto mercoledì, è accaduto stasera – 7
Si diverte, Fabrizio. Quando ti mostrano un nuovo mondo possibile, ti diverti per forza – 7
MERTENS. Crea un casino di pericoli il nostro Ciro ma il gol continua a latitare dopo la traversa ai Reds. E stavolta è solo colpa sua, con quel tiraccio a lato al 13’: una rete divorata che vale un mezzo punto in meno, come per Zielinski – 6,5
Un errore incomprensibile quello di cui parli: era davanti alla porta, aveva tutto il tempo di aggiustarsela sul suo piede, invece sbaglia. Al 14’ invece di mettere in mezzo tira e spreca ancora una palla. Al 18’ sfrutta un altro errore di Locatelli, vede Consigli fuori dall’area di rigore e si lancia in un pallonetto altissimo che se fosse entrato in porta saremmo impazziti. Troppi gol mancati perché si incaponisce che deve segnare – 6
VERDI. Quanta concretezza nelle sue partenze speditissime. Certo, qualche volta sbatte sulla difesa avversaria, ma serve dei signor assist a Mertens e Zielinski. Nel quattro quattro due ad alta mobilità è lui che perlopiù sostituisce Insigne a sinistra – 6,5
La palla la porta benissimo, ma è troppo lento, spesso, nello scaricarla – 6,5
CALLEJON dal 69’. Garantisce possesso, in più provoca l’espulsione di Rogerio – 6
Espulsione esagerata, credo. Ma non ci cambia nulla nel risultato – 6
ANCELOTTI. A Napoli non si è mai vista una democrazia del genere, coronamento di una vera rivoluzione comunista: giocare meno, giocare tutti. Dieci formazioni diverse: secondo posto in campionato e primo in Champions. L’amore è un concetto universale e quindi bisogna dirlo in inglese: we love King Charles – 10
Lo adoriamo Re Carlo. Ormai anche aspettare la formazione fa venire i brividi. Vedere la voglia che mettono i nostri in campo pure, perché guadagnarsi la fiducia e ripagarla è una prova di cuore, prima ancora che di fisico. Il Napoli sembra un plotone di esecuzione. Miglioriamo di partita in partita. Io trovo che siamo bellissimi, Fabrizio. Deve assolutamente correggere, ancora, lo spreco di palle: ci divoriamo almeno 6 gol e non va bene. A parte questo: io adoro Re Caro – 10
ARBITRO DI BELLO. Almeno nei nostri confronti non fa danni – 6
Ad un certo punto non ci capisce più niente. Ma la nostra partita era ormai già conclusa – 5,5