Ounas è sbarcato a Napoli da perfetto sconosciuto e l’Asprinio è un vino di cui si parla sempre troppo poco. La bottiglia è il Trentapioli di Salvatore Martusciello
“Ma chist’è na muzzarella!”
“Ma chist’ è proprio ‘na muzzarella!’’ Le sento ancora rimbombare nell’orecchio queste poche ma decisive parole lanciate nell’aria da un tifosotto napoletano seduto tra gli spalti dei Distinti, qualche fila più in là; una frase indirizzata al nostro Adam Ounas dopo aver perduto il pallone in un contrasto volante in una delle sue prime rare apparizioni in campionato.
È passato poco più di un anno dal suo esordio in serie A contro il Benevento e l’altra domenica, dopo il suo meraviglioso gol al Sassuolo, con quella “cagliosa” sganciata sotto la traversa del portiere neroverde mi è ritornato in mente, con un flashback pazzesco, quel preciso istante. Per poco non mi cadeva dalle dita la mia flûte di Asprinio Spumante!
Vino di cui si parla sempre troppo poco
Eh già, la Mozzarella e l’Asprinio di Aversa, non a caso tra gli abbinamenti più azzeccati da fare a tavola. È un territorio vasto e poco battuto l’agro aversano ma che da sempre consegna alle tavole e ai palati più attenti oltre alle buone mozzarelle anche un vino dalle caratteristiche organolettiche molto particolari, uniche direi; un vino di cui si parla sempre troppo poco, e del quale, ahimé, se ne beve sempre meno in giro nei locali a favore talvolta di anonimi e banali bianchi da tavola altre di pallidissimi prosecchini. L’Asprinio è invece un vino bianco fermo assai vivace quando giovane, tenue e franco al naso, sottile e teso in bocca, ma nel contempo capace di appassionare e sfidare gli anni quando vinificato Spumante.
Ounas è sbarcato a Napoli da perfetto sconosciuto
Così è per me Ounas, il giovanissimo calciatore franco-algerino ha grande talento. È sbarcato a Napoli da perfetto sconosciuto e quasi sempre tenuto ai margini da Sarri col rischio di finire nell’oblìo passando per una meteora o poco più. Mentre l’altra domenica ha dimostrato invece di avere le qualità per stare in questa squadra e in questo gruppo, lo abbiamo (ri)scoperto capace di offrire momenti di vivacità e bellezza agonistica straordinari grazie al suo estro che, con la mano esperta di mister Ancelotti, ci auguriamo gli consenta di crescere bene e continuare a regalarci tante altre belle emozioni.
A parlar del vino, non a caso grandi meriti vanno tra gli altri proprio alla buon’anima di Gennaro Martusciello, enologo puteolano dalle enormi conoscenze scientifiche e tecniche, zio di Salvatore, che ne intuì sin dai primi anni ’90 il potenziale e lo mise alla prova del tempo con il metodo champenois, dimostrando che dalle alberate aversane di Asprinio si poteva ottenere uno spumante che nel lungo periodo sapeva comportarsi da grande vino, capace di maturare senza invecchiare, elevarsi senza disperdersi e in certe annate offrire bevute davvero incredibili, per certi versi sontuose.
A noi non resta quindi che goderceli Ounas, l’Asprinio Trentapìoli di Salvatore Martusciello e naturalmente ‘a muzzarella!
*L’autore è titolare del blog www.larcante.com