Il rigore conquistato contro il Psg è solo una parte della sua nuova dimensione di imprescindibilità: contributo difensivo e creativo, anche senza gol.
Una forza diversa
Lo confessiamo: abbiamo già usato questo titolo, qui, due anni fa. Abbiamo deciso di riutilizzarlo, senza modificarlo, contravvenendo a qualche regola di internet e del giornalismo. È una scelta ponderata, però: rispetto all’articolo pubblicato nell’ottobre del 2016, è cambiato lo scenario. Allora celebrammo la qualità sotto porta di José Maria, spinti dalla “ricorrenza” del 50esimo gol in maglia azzurra. Oggi, due anni dopo, siamo qui ad elogiare un Callejon che non segna. Che non segna più, eppure è FONDAMENTALE nel Napoli di Ancelotti. Abbiamo infranto un’altra regola di internet e del giornalismo, con questo maiuscoletto boldato. Ma il personaggio merita qualche strappo, qualche eccezione. Lui stesso è un’eccezione.
A quasi 72 ore da Napoli-Psg, siamo qui a ricordare una prestazione tatticamente mostruosa. Noi eravamo tra quelli che credevano ad un Callejon troppo lontano da Ancelotti perché potesse piacere ad Ancelotti. Ci siamo già scusati del nostro errore di valutazione, ci è mancata memoria storica, anche all’arrivo di Sarri si parlava di Callejon allo stesso modo e Callejon è rimasto quel che era. Quel che è ancora oggi: un giocatore imprescindibile.
Non è che Ancelotti sia cambiato, o meglio: non è che Ancelotti non preferisca più i laterali offensivi a piede invertito che vengono a giocare nel campo, che creano occasioni, che fanno rifinitura muovendosi su corridoi interni-esterni. Semplicemente, Callejon è talmente intelligente (quindi “forte”) che ha saputo adattare il suo calcio a questa richiesta, e intanto ha fatto adattare Ancelotti a sé. Anzi, ha fatto in modo che Ancelotti si innamorasse di lui, di questa sua enorme sensibilità calcistica. Quando è stato chiesto al tecnico emiliano quale giocatore del Napoli potesse diventare un allenatore, la risposta è stata data secca, senza dubbio alcuno: «Callejon».
Napoli-Psg (e altre partite)
Il rigore conquistato contro il Psg è l’ultima perla di una collana che quest’anno brilla di una luce diversa. Anche all’interno dello stesso match di martedì sera, Callejon non è stato performante sotto porta (3 tiri tentati), tantomeno in fase creativa (zero occasioni costruite). José è stato decisivo in fase passiva, con 7 eventi difensivi, 4 tackle e 3 intercetti. Solo Allan e Albiol hanno toccato una quota più alta, solo che magari loro fanno un altro mestiere, non sono ex esterni offensivi diventati laterali di centrocampo a 31 anni. Anzi, diciamola meglio: ex attaccanti, ex esterni offensivi oggi laterali di centrocampo.
Callejon è questo, è gioco di applicazione e forza di adattamento. E di contro-adattamento, perché se il Napoli di Sarri giocava con due esterni offensivi e una punta, quindi diversamente rispetto alle idee storiche ed iniziali del suo allenatore, era perché c’era Callejon. Stessa cosa oggi, vale per Ancelotti: il 4-4-2 un po’ asimmetrico del Napoli si regge sull’ampiezza di Callejon a destra, che controbilancia un giocatore associativo sull’altra fascia (Fabian Ruiz, Zielinski, a volte Verdi). L’incidenza dello spagnolo sul sistema di gioco della squadra azzurra è enorme, anche quest’anno. Poi ci aggiungi il lavoro difensivo di cui abbiamo parlato; poi ci aggiungi 7 assist già effettuati e 2.7 occasioni create per partita. E allora ritrovi la realtà nei numeri, Callejon è insostituibile, imprescindibile, fortissimo. Gioca in maniera diversa rispetto al passato, interpreta una parte delle idee di Ancelotti e poi ci mette dentro il suo calcio.
Conclusioni
Un giorno, forse, faremo a meno di Callejon. Quel momento, però, è ancora molto lontano. Che poi magari si avvera la profezia di Ancelotti (ne sa qualcosa di allenatori formatisi con lui: solo tra Serie A e Serie B, in questo momento, ci sono Pippo Inzaghi, Gattuso, Oddo e Nesta), e allora ci ritroviamo José in panchina, tra qualche anno, in un San Paolo che non si rinnova mai mentre lui si rinnova sempre. Quanto è forte Callejon? Forse non possiamo ancora dirlo in maniera definitiva, e va bene così.