In sette minuti – a curve unificate – due cori contro Napoli e i napoletani, ovviamente l’arbitro Fabbri ha fatto finta di niente. Il razzismo continua a trionfare
Il razzismo trionfa e trionferà
Ha fatto bene oggi Carlo Ancelotti, in conferenza stampa, a ricordare che c’è un problema culturale, che lui lo ha sottolineato ma che poi la soluzione spetta a chi detiene il potere nel calcio italiano: «Io vado per la mia strada. Se le istituzioni sono restie mi auguro che i tifosi lo siano di meno». Sta a loro – i dirigenti del calcio italiano – stabilire se far rispettare o meno le regole. E pare che non ci sia alcuna intenzione di farle rispettare.
È in corso Udinese-Roma e in soli sette minuti è stato offerto a curve unificate il solito spettacolo. Prima “Odio Napoli” – ripetiamo, sia dalla curva dell’Udinese si dal quella della Roma – e poi per ben due volte il coro: “Lavali col fuoco” nei confronti di Napoli e dei napoletani. È la manifestazione di chi grida: “Lo stadio è mio e lo gestisco io”, come avveniva in altri tempi con altro da gestire. La partita sta proseguendo regolarmente. Dall’arbitro Fabbri non è giunto alcun provvedimento. Come al solito, il calcio italiano china il capo di fronte al razzismo. Come del resto fa con regolarità da sempre.