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Hamsik ha cambiato strada, addio Sunset boulevard

Ancelotti ha vinto la scommessa e l’ho vinta anche io. Ora il Napoli non deve fare altro che qualificarsi, è ciò che ha detto il girone

Hamsik ha cambiato strada, addio Sunset boulevard

Breve storia della leggerezza

La Gazzetta on-line di stamattina accusava il Napoli di eccesso di confidenza, indolenza, frivolezza, o quel che vi pare (non ricordo il termine esatto) durante la prima parte della partita, chiosando: “vedi colpo di tacco di Mertens”. Ponendo l’accento della leziosità su quello che io ho trovato un gesto tecnico straordinario. Cosa dovrebbe fare un calciatore in possesso di mezzi tecnici notevoli in una situazione del genere? Cioè, col corpo appena più avanti del pallone, a pochi metri dalla porta, in un’azione che non concedeva il tempo del controllo? Un calciatore come Mertens con la leggerezza tipica di chi sa giocare a pallone, con quella consapevolezza, prima ancora di pensare, inventa un colpo di tacco stupendo,  l’unico peccato è che quella palla non sia entrata. Quest’ultimo aspetto avrebbe dovuto sottolineare un giornalista sportivo e scrivere una cosa del tipo: “Che peccato per quel colpo di tacco di Mertens”, facendo magari i complimenti anche al portiere della Stella Rossa.

Breve storia del fallimento del Sunset boulevard

In molti lo avrebbero voluto accompagnare in Cina di persona, per essere sicuri che si accomodasse in una casa dorata a forma di campo di calcio e tramontasse laggiù dove invece di solito il sole sorge. In molti hanno storto il naso quando è rimasto. In molti hanno pensato (qualcuno sperato) che il tentativo (ormai definitivamente riuscito) di Ancelotti di trasformarlo in regista fosse destinato al fallimento. Io ci ho creduto fin dalla prima partita, non sono il solo, ci ha creduto Alfonso Fasano, il tattico del Napolista, anche se con qualche minima perplessità. Io no, ho visto subito ciò che sarebbe accaduto, forte dell’intelligenza di Ancelotti e di quella di Hamsik – ah, sì, è del capitano che stiamo parlando -, avremmo avuto un regista. Hamsik, che sa giocare col destro e col sinistro, che conosce i tempi d’inserimento come pochi, che ha una visione di gioco fuori dal comune, che sa muoversi senza palla, avrebbe imparato quel ruolo molto rapidamente, perché nelle sue caratteristiche un po’ di quel ruolo c’era già. Mi è piaciuto fin dalle prime partite, ho visto vari 5,5 in pagella che per me erano 6 abbondanti, ho visto un calciatore convinto dei propri mezzi e deciso a cogliere questa nuova opportunità. Doveva essere il rincalzo di lusso, la riserva di chiunque, quello destinato a partire a gennaio ed eccoci qua. Io e Hamsik e Ancelotti salutiamo tutti voi e andiamo avanti.

In molti lamentano il fatto che Hamsik sparisca nelle partite che contano, non è così, almeno non è del tutto così. Dati alla mano, sono molti i giocatori del Napoli che negli ultimi anni sono spariti in una o più partite importanti. Qualche volta è sparito Mertens, qualche volta Insigne, senza andare troppo indietro a cercare quelli che non ci sono più. L’unico che non sparisce mai è Callejón, fai prima a ucciderlo. Per Hamsik parlano i numeri e le capacità. In molti lamentano il fatto che non sia un fuoriclasse, che non lo sia diventato. Ho una notizia: nel Napoli non ci sono fuoriclasse, (eccetto forse Koulibaly), ma alcuni giocatori molto forti, Hamsik è uno di questi. In molti mi dicono che ieri sera sia stata la sua prima grande partita dell’anno, non è così. Il girone Champions parla da solo, ieri ha segnato e ha dato quella palla meravigliosa (ci torno poi), ma a Parigi ve lo ricordate? Contro il Liverpool lo ricordate? Lo avete visto ieri muoversi senza palla e indicare col dito ai compagni cosa fare?

Breve storia di un numero 8

Lui ha qualcosa, per come sta in campo, per come si muove, per come controlla e dribbla, per come si senta sicuro con il pallone tra i piedi. Il nostro nuovo numero 8 è pieno di talento, prendiamo appunti perché mi sa che quest’estate abbiamo saputo pescare il jolly. Che giocatore pazzesco.

Breve storia di un gol meraviglioso

In diretta si vede Hamsik che vede Mertens scattare sul filo del fuorigioco e lancia in maniera millimetrica, quanti metri? 30, 40? Non importa. In un primo replay si vede Mertens che fa un metro all’indietro, perché intuisce e sa, e si toglie dal fuorigioco. Nel terzo replay si vede Hamsik, che vede tutto quello che fa Mertens e lancia in modo da metterlo verso la porta. In tutti i replay si vede la palla che gira e il modo in cui Mertens la controlla, punta la porta e fa un tiro splendido a incrociare. Tutto stupendo.

Breve storia di una qualificazione da raggiungere

Non dobbiamo far altro che qualificarci perché questo ci ha detto il girone, questo ci sta dicendo il Napoli, questo è quello fin qui guadagnato sul campo, giocando a pallone senza paura, senza pietà.

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