Il ritorno di Ciro, la bravura di Kalidou (con una pecca), un Insigne da manuale. La luce di Callejon
KARNEZIS. Avrebbe preferito una serata di relax totale, con la porta vergine. Invece Caputo gli fa dolcetto scherzetto nel giorno dei defunti. Per riscaldarsi (un eufemismo in questo caldo incipit novembrino) si contorce plasticamente su una capocciata di Di Lorenzo – 6
Caputo fa un gran bel gol, ma chissà che il nostro non avrebbe potuto fare qualcosa in più… – 6
MALCUIT. Danza al solito suo, cara Ilaria, sulla fascia prediletta, tolta all’onesto faticatore albanese. Servito dall’ispirato Ciro va finanche sotto porta, nei primi furibondi venti minuti. Epperò sa il fatto suo anche dietro, quando chiude su Antonelli all’80’ – 6,5
Si trova solo a lato della porta avversaria: avrebbe avuto tutto il tempo, credo, di posizionarsi meglio e mandarla in rete. Al 54’ mette in atto un numero da circo: agguanta, si gira e rimette la palla in gioco. Un po’ di errori su alcuni controlli – 6,5
MAKSIMOVIC. Dalla trincea della fascia destra modello Champions al ruolo di centrale puro. Continua a fare bene, ma la confusa leggerezza del centrocampo azzurro costringe lui e Koulibaly a una serata convulsa. E così può anche capitare che Caputo infili il corridoio giusto tra il Corazziere Serbo e Kalidou – 6
Non in formissima, rispetto alle ultime volte, tanto che non lo si nota granché, ma esegue il compito senza errori, a parte quello, determinante, sul gol dell’Empoli, le cui colpe se le divide con Kalidou – 6
KOULIBALY. A sinistra, sulla fascia presidiata da Hysaj, c’è spazio eccome per discendere e KK ci prova da subito, spaccando la partita e dando la palla dell’uno a zero a Lorenzo il Superbo. Il resto sono chiusure e anticipi in difesa e cazziatoni vari ai compagni quando l’Empoli fa possesso e punta la porta – 7
Salva almeno tre volte di piede (di cui una di tacco), il che lo fa incazzare parecchio per le imprecisioni dei compagni. Sul contropiede dell’Empoli ha anche lui qualche responsabilità. Ma della partita di Kalidou, credo, ci resterà negli occhi quella bellissima cavalcata: corre in avanti scultoreo, scalcia per tenere palla, dribbla, vede Insigne e gli rende possibile l’1-0 – 7
HYSAJ. L’icona della fu empolizzazione si presenta persino davanti al pipelet toscano ma non segna ovviamente: è una delle sue rarissime incursioni offensive. Ha l’attenuante della fascia non sua, stavolta, e si dedica con maggiore cura alla fase difensiva. Un esempio: al 35’ è determinante sul solito Caputo – 6
Uno dei salvataggi di Koulibaly è stato proprio sull’errore di Hysaj che si era fatto saltare, tuttavia la prima parte della sua partita è pulita e precisa. Nonostante la fascia non sua si comporta benissimo – 6,5
ZIELINSKI. L’Empoli gioca bene, palleggia e tiene di più la palla: colpa anche di un centrocampo che stasera è il punto debole del Napule. E San Piotr, a sinistra, si carica sulle spalle la sua dose di mancanze, bersaglio pure degli strali di KK per i varchi lasciati aperti. Unici lampi un paio di tiri e soprattutto qualche fraseggio con Fabian Ruiz, omologo dalla parte opposta – 5,5
Continua ad essere opaco rispetto a quello che ci ha fatto vedere in precedenza – 5,5
MILIK dall’82’. Entra e segna: lo vogliamo sempre così – 6,5
Un attaccante deve fare anche questo: farsi trovare immobile ma pronto. Il suo gol, da fermo, è stato straordinario proprio per la sua normalissima concretezza – 6,5
ROG. Il peggiore là in mezzo. Una foga evanescente, per dirla con un ossimoro. La sua forza dovrebbe in teoria essere decisiva per diventare padroni del campo. In teoria, appunto – 5
Bisognerà che qualcuno studi delle pilloline veramente buone per calmare la foga di questo ragazzo – 5,5
ALLAN dal 62’. Il doppio ingresso di Allan e Callejon ristabilisce per fortuna le distanze. L’atavica questione dei duri che entrano quando la pelota comincia a scottare – 6,5
Entra in tandem con Callejon e sembra aver messo in campo cervello fine e gambe di sostanza. Per quanto riguarda lui, aspettava solo di azzannare qualcuno: all’81’, per togliergli il pallone, ci vanno addirittura in tre – 6,5
DIAWARA. Non fa tutto male, non fa tutto bene. Una via di mezzo che forse rasenta la sufficienza, tra ingenuità e spunti intelligenti. Notevoli alcune interdizioni, con l’aggiunta dell’azione che conduce al quarto gol del Napule – 6
Non tutto bene non tutto male: come a dire né carne né pesce. Qualche guizzo (come quello che dici tu dell’azione del quarto gol) ma niente di che – 6
FABIAN RUIZ. Vedi alla voce Zielinski. I due, lo spagnolo e il polacco, sono gemelli in tutto. Tuttavia sfiorano la giocata più spettacolare: da San Piotr palla al volo per Fabian che però fa cilecca, sempre al volo – 5,5
Mi è sembrato un po’ impreciso sull’ultimo tocco – 6
CALLEJON dal 62’. Entra e con gli occhi di dietro vede arrivare Mertens: è l’assist del tre a uno. Prendi e porta a casa – 7
Entra lui e si illumina il campo. Aggancia la palla, alza la testa, guarda davanti a sé e scorge Mertens ben posizionato. Gli basta passargliela azzeccando tempi e modi per permettere a Ciro di trasformarsi in Careca – 6,5
INSIGNE. L’uomo dello strafare, non del fare. Come con la Roma, insiste nella sperimentazione di colpi nuovi. Tenta sempre il numero a effetto e arretra in maniera ossessiva per chiedere la palla. Però la serata non è stregata e il gol bacia immediatamente l’audace Lorenzo. Nella ripresa è più razionale (e stanco) e si limita a contropiedi da manuale del calcio, come quello strabiliante del quinto gol. Viene in mente il Predecessore di Re Carlo, che disse: “Piuttosto che fare il contropiede torno in banca” – 7
Al primo minuto è già offensivo e manda di poco a lato. Il gol è precisione e magia. L’intesa con Ruiz continua a illuminarci: si capiscono al volo, anzi, al tacco. Al 27’ riceve palla da Mertens dopo un aggancio al volo del rinvio di Karnezis ma controlla male e, pur avendo spazio e tempo, lancia alle stelle. Manda in porta Mertens ben due volte – 7
MERTENS. Il ritorno di Ciro, già incazzato per l’esclusione iniziale con la Roma. Che poi tanto ritorno non è perché è la terza partita consecutiva che segna. Solo che stavolta si esibisce ad antichi livelli con una tripletta da cineteca e supera l’indimenticabile Totonno Careca nella classifica dei marcatori azzurri. I primi due gol sono formidabili colpi di biliardo, il terzo un inno alla velocità che fa male agli avversari. Potrebbe farne un altro ma preferisce servire Milik, per il quattro a uno – 8
Sono passati pochi minuti dal fischio di inizio e già si coordina al volo per tirare, ma spara in bocca al portiere. Al 27’ aggancia un rinvio lungo di Karnezis e lo passa ad Insigne. Non saprei decidere quale, dei tre gol che porta a casa, sia il più bello. Per non parlare dell’assist per Milik. Dries è la perfetta incarnazione dello spirito che muove le squadre di Ancelotti: “Mi hai fatto giocare poco, sono incazzato, trasformo questa incazzatura in energia e ti dimostro che puoi fidarti di me”. Bingo – 8
ANCELOTTI. Fa i complimenti a un incredulo Andreazzoli e dice che l’Empoli ha giocato meglio. In ogni caso l’ancelottismo di Re Carlo si conferma un fenomeno illuminista e riformista di grande impatto e intensità, in cui si rimane a bocca aperta anche per lo spettacolo – 8,5
Durante l’intervallo, a Sky ripropongono le parole di Allegri in conferenza, quando sciorina i nomi altisonanti della sua rosa e mostra tutta la sua incertezza nello schierarli in campo. L’intento sembra quasi quello di spaventarci, con tutta la scelta che c’è. Ma, dopo il 5-1, arriva lui, Carletto, che si mostra indeciso su chi far giocare contro il Psg martedì: se Mertens in formissima, Insigne da paura o Milik che entra e fa gol. Poi dice: “Non ho mai avuto una rosa di questo tipo”. Lo fa proprio quando tu hai finito di pensare che le seconde linee, in realtà, hanno un po’ deluso. E tutto, intorno, come sempre, si rischiara e si illumina di fiducia – 9
ARBITRO PAIRETTO. Dopo il rigore inventato da Calvarese proprio a Empoli, si temeva non poco l’esibizione del fischietto di natali bianconeri. Ma guai non ne ha combinati – 6
Nulla da dichiarare – 6