Due gol diversi, e bellissimi proprio perché diversi. Più altri due colpi di testa ad un passo dalla rete, che sanciscono la nuova aderenza tra Arek e il Napoli.
Due gol
#HovistoMilik segnare due gol, e confermare ancora come i tifosi italiani e napoletani vivano immersi nella legge di Kolarov. È una questione di numeri che si aggiornano, per cui Milik ha realizzato dieci gol stagionali in 1160 minuti di gioco. Un calcolo veloce ci dice che Milik segna una rete ogni 116 minuti. In Serie A, questo dato si aggiorna: gli stessi 10 gol per 979 minuti di gioco. 97 minuti per ogni marcatura.
#HovistoMilik che rinnova la legge di Kolarov, con due gol diversi e bellissimi – proprio perché diversi. Pensateci: azione di sfondamento, tiro (di destro) sporco, una rete da attaccante vero, puro, un tempo si chiamavano opportunisti, una definizione che ho sempre odiato, perché sembra una critica più che un complimento. Un centravanti, però, deve saper segnare anche così. Deve segnare anche così.
Poi però c’è il grande centravanti, uno status a cui Arek può aspirare con tutti i requisiti a posto. Si vede dal secondo gol, che è un insieme di forza fisica e mentale, #HovistoMilik mangiarsi letteralmente Mattiello dopo aver letto magistralmente lo spazio, dopo aver pensato, immaginato, sperato che Kevin Malcuit indovinasse una giocata bella e possibile, un esterno carico di effetto ad esplorare lo spazio a centro area. Niente fallo, puro strapotere atletico, enorme capacità di prendere posizione. Il colpo di testa è preciso perché prima c’è stato un lavoro meraviglioso.
Più due
Allo stesso modo, nel primo tempo, #HovistoMilik segnare altri due gol “morali”. Altri due colpi di testa, su calcio d’angolo tagliato di Ghoulam e su una giocata magistrale di Simone Verdi. Arek è stato servito come piace a lui, sono gol non segnati eppure sono importanti proprio perché sanciscono che il Napoli di Ancelotti sta diventando una squadra in grado di servire e quindi esaltare un attaccante diverso rispetto al passato. Poi c’è il tiro di sinistro nella ripresa, quello contenuto da Skorupski sul primo palo, quella è un’azione da vecchio-nuovo Napoli, una squadra in cui Milik ci stava benissimo, chiariamoci, però poi esiste anche altro, e oggi #HovistoMilik che dimostrava proprio questo.
Napoli ha aspettato Cavani, aspetta Cavani, l’ha invocato letteralmente per due estati distanti due anni. In mezzo, Arek Milik si è fatto male due volte. Non è mai riuscito a tornare davvero, non è stata tutta colpa sua, di certo Mertens ha saputo sostituirlo, il punto è che il polacco andava messo in campo perché riguadagnasse sé stesso, fiducia, spazi e meccanismi del gol. Non gli è stata data questa possibilità. Da qualche mese, a modo suo, Ancelotti gli ha concesso di provarci.
#HovistoMilik crescere in queste ultime partite, ora si è preso il Napoli e ha cancellato Cavani. Sì, perché la sua media gol su minuti è superiore a quella del miglior Cavani (2012/2013, un gol ogni 102 minuti). Non sto dicendo che Arek sia meglio di Edinson, è solo che i giudizi dovrebbero basarsi soprattutto sui dati, poi sulle suggestioni del passato. Già una volta, su questo sito, Massimiliano Gallo ha spiegato che Milik è una rappresentazione della legge di Kolarov nella realtà. Io, oggi, #HovistoMilik confermare di nuovo questa cosa. Mi fa piacere che sia stato proprio lui.