Il manager del Liverpool è sibillino: «Se non ci saranno errori arbitrali, passeremo il turno». Un altro segnale rispetto alla forza percepita del Napoli.
In conferenza stampa
Jurgen Klopp sorride, eppure dice una frase che non ti aspetti. O meglio: che non ti aspetteresti da uno come lui, da un tecnico istrionico, non superficiale ma soprattutto non lamentoso. Eppure, Klopp lo dice in maniera chiara: «Se domani le cose andranno come devono, a meno di episodi clamorosi, come ad esempio qualche decisione arbitrale particolare, alla fine passeremo il turno. Però dobbiamo meritarcelo, dobbiamo giocare bene in attacco e in difesa».
Ovviamente, la parte interessante è la prima: Klopp parla di arbitri, anzi chiama in causa gli arbitri prima di una partita decisiva. Tanto che Ancelotti gli risponde in apertura di conferenza: «Non dobbiamo preoccuparci troppo dell’arbitraggio». Forse anche lo stesso Carletto è rimasto un po’ sorpreso dal fatto che il manager del Liverpool abbia voluto parlare – seppur velatamente – di arbitri. Anzi, addirittura di arbitri che potrebbero indirizzare, se non addirittura determinare, il risultato di Liverpool-Napoli.
Difficile pensare che il riferimento di Klopp sia diretto a Skomina, direttore di gara domani sera in campo ad Anfield. I precedenti incroci tra il tecnico tedesco e il fischietto sloveno sono tutti positivi, o quasi, per l’ex Borussia: con il Liverpool, due sconfitte su due contro Siviglia e Roma, ma entrambe le partite hanno sancito il passaggio da una semifinale a una finale (Europa League 2015/2016 e Champions League 2017/2018). Anzi, l’anno scorso fu la Roma a lamentarsi delle decisioni dell’arbitro. Altri due precedenti ai tempi di Dortmund: il ritorno degli ottavi di Champions 2012/2013 (3-0 allo Shakhtar Donetsk) e un 2-0 contro il Real Madrid di Ancelotti, erano i quarti di finale della Champions 2013/2014. Passarono gli spagnoli dopo il 3-0 dell’andata. Skomina fischiò un rigore ai blancos, Di Maria fallì la trasformazione. Nessun impatto dell’arbitraggio sul risultato, dunque.
La tensione di Klopp?
A meno di pensare a un Klopp diventato improvvisamente complottista, allora dobbiamo registrare per forza una mossa psicologica pensata e attuata dal tecnico del Liverpool. Che, evidentemente, deve sentire parecchio la tensione per una partita da vincere a tutti i costi. Il Liverpool in terza fascia è stata un’anomalia dei criteri Uefa, ma sarebbe molto più strano se i Reds, finalisti lo scorso anno, fossero eliminati dal Napoli.
Klopp, insomma, cede un po’ alla pressione. E cerca di rispondere facendo pressione. Sugli arbitri, che di solito non sono parte della sua strategia comunicativa (come Mourinho dei bei tempi, per dire). Ancelotti è stato intelligente a disinnescare sul nascere ogni polemica, ma registriamo questa piccola scossa arrivata dal ventre della squadra avversaria. Che è fortissima, che comanda la Premier dopo aver superato il Manchester City. Ma che rivolge pure le sue attenzioni, attraverso le parole del suo allenatore, all’arbitro di una partita decisiva. Anche questo è un segnale importante rispetto alla forza percepita del Napoli, certificata dai risultati colti finora in Champions. Che a Liverpool cominci a serpeggiare un po’ di imprevista, elettrica paura?
Magari, per Klopp, si tratta di un semplice ricordo negativo di un vecchio Napoli-Borussia Dortmund, ricorderete la protesta all’intervallo. Alleghiamo una foto per ricordare pure noi…