Una brutta partita vinta grazie agli attaccanti. La fascia sinistra non è un granché
MERET. Il primo a bucarlo è l’Armadio alias Federico Santander. El Ropero che infila con la cabeza una spizzata di Palacio. Un flipper maligno per l’incolpevole Meret. Almeno in questo caso. Il gatto Koulibaly non c’è e i topi ballano à gogo, increduli. Colpiscono di nuovo di testa, stavolta Danilo che impapocchia il povero pipelet azzurro, incerto sul da farsi e ingannato da Albiol. Tutto è bene quel che finisce, anche perché nel finale il giovane Meret è decisivo – 6
Su Santander è rimasto spiazzato e incolpevole, ma forse su Danilo un po’ più di reattività poteva averla. Le altre prese sicure gli salvano senz’altro il voto e il palo sul finale – 6
MALCUIT. Hysaj è in esilio in panca e dopo Callejon terzino, tocca al frizzante Riccioli d’Oro, che ritorna con cross tratteggiati alla perfezione. Ma questo è niente. Dal suo piede originano i primi due gol vergati da Arcadio (Arcadio non Armadio, non sbagliamo consonante, Ilaria). Efficace anche nella fase difensiva. Ben fatto caro Malcuit – 6,5
È passato circa un minuto che lui già resiste all’attacco del colosso Dijks: lo porta fin quasi alla bandierina, lo gabba e rientra con la palla per ricominciare l’azione. È suo il tocco per Mertens che poi finalizza Milik nel primo gol ed è sempre suo l’assist per la testa di Arkadius ed la seconda rete. Pulito nei cross, smista palle al centro anche nello stretto. Si propone deciso sulla fascia e la sua è sicuramente quella che funziona meglio – 7
MAKSIMOVIC. Embè, cara Ilaria, non poteva essere una partita normale per noi, dopo il funesto boxing day italico, figuriamoci per i due poveri orfanelli del Maciste Nero, il Corazziere Serbo e l’Ispanico. I due vanno in bambola sin dall’incipit sorprendente del Bologna, quando Poli e Palacio spargono un po’ di brividi – 5
In visibile affanno su Santander e Palacio che fortunatamente scoppiano entrambi prima della fine. Sul gol del primo pareggio del Bologna è lui che non marca Santander, però, poi, si rifà in più di un’occasione – 5
ALBIOL. Qualche liscio di troppo, da aggiungere a quanto detto prima a proposito di Maksi. E poi quel gol di Danilo, con il rossoblu che si alza imperioso a mo’ di gigante e lui, l’Ispanico, piccolo come un bambino indifeso – 5
Aggiungi che si fa fare tunnel al 3’ da una palla che arriva a sfiorare ikl palo destro della porta di Meret. È quello che più di tutti sente la mancanza di papà Koulibaly – 5
GHOULAM. Tra lui e il redivivo Verdi la sinistra non è granché. In ogni caso, Ghoulam è senza dubbio sulla strada del pieno recupero e non mancano vari spunti di classe, come quella palla messa in mezzo al 41’ – 6
Opaco, stanco, mai determinante. La fascia sinistra, ieri, era una certezza al negativo: ogni volta che la palla viaggiava su quel lato sapevi già in anticipo che non si sarebbe concretizzato nulla di più che l’elenco dei santi del calendario che sta per finire – 5,5
MARIO RUI dal 68’. Sia lode a Mariotto il Lusitano per quel salvataggio acrobatico nel caos degli ultimi minuti – 6,5
Lodiamo quello e la maggiore vivacità sulla fascia maledetta – 6
CALLEJON. L’anno finisce e lui resta ancora a digiuno. Eppure al 50’ ha un’occasione ghiottissima, ma spreca mirando alle braccia di Skorupski. In quanto a fatica e gioco, si applica come al solito in una partita surreale anche per l’assenza simultanea del Capitano, di Insigne e di KK – 6
Era solo davanti alla porta e invece la lancia in braccio al portiere. Perché Fabrizio, secondo te? E perché al 56’, sulla papera di Skorupski, lui si ferma clamorosamente mentre Milik va a lottare e riesce a prendersi fallo e punizione? Inspiegabile. Inconsistente, non vede più la porta, sembra addirittura perdere lucidità quando si trova con il pallone tra i piedi – 5
OUNAS dall’83’. I suoi ghirigori, Ilaria, comincio a trovarli stucchevoli, oltreché leziosi e vacui. Deve crescere, quanto deve crescere il ragazzo – 5,5
Ma questo è indubbio, Fabrizio. Però Callejon deve fare un po’ il terzino, se questo è l’andazzo – sv
ZIELINSKI. Qual è la vera natura di Zielinski? Gli Zelig come lui, jolly capaci di coprire qualunque ruolo, ovviamente hanno il loro lato oscuro: una, dieci, mille identità. E da un po’ di tempo ne vediamo una schizofrenica, con lampi di classe e poi lunghe pause al buio totale. Chi è Zielinski? – 5
La schizofrenia interessa anche la singola partita, Fabrizio. Anche ieri, a movimenti imprecisi, molli e pericolosi, ha alternato giocate in cui ha mostrato almeno di crederci più degli altri. Un mistero – 5
ALLAN. Stasera, l’abbiamo visto pure fare lanci perfetti, per sopperire alle amnesie di San Piotr, compagno polacco di linea. Nulla di eccezionale, intendiamoci, ma nel Napule arruffone e distratto di fine anno, Allan è una certezza anche al minimo sindacale – 6
Irriconoscibile, per quanto mi riguarda – 5
VERDI. Ecco un altro ex convalescente che ritorna: che piacere rivederlo. E proprio contro la sua ex squadra. Non combina molto e non offre grandi garanzie di copertura, ma un paio di giocate confermano il suo talento. Anche in questo caso, abbiamo finito di aspettare – 6
Al 32’ con grande eleganza mette al centro una bellissima palla per Milik, che però non riesce a segnare di testa. Condivide con Ghoulam la falla sul lato sinistro. Però a me Verdi piace moltissimo, spero lo aiutino a crescere in fretta – 6
FABIAN RUIZ dal 57’. Oltre a dare vivacità e concretezza, con tutti e due i piedi, è anche bello a vedersi. Che stile – 6,5
Entra lui e la qualità del palleggio torna alta. Ha un difetto: è moscio quando arriva al tiro. Deve crederci di più – 6,5
MERTENS. Con la complicità di Skorupski, cava dal suo cilindro di maghetto napoletano ad honorem la soluzione del rompicapo. Ovvero il gol liberatorio che dà senso alla sua presenza in campo. Accade ai campioni e magari Re Carlo avrebbe voluto una giocata del genere – da lui, da Insigne, da Hamsik – anche a Liverpool e Milano. Le grandi squadre vincono così. Amen – 7
Hai detto bene: il gol dà un senso alla sua presenza in campo. Perché è solo quello che ha fatto la differenza. Ma sono tre punti e la differenza è importante – 6,5
MILIK. Il primo gol esce a sorpresa, quasi una svirgolata, da una palla impazzita che tocca pancia, gambe e gomiti di Mertens. Il secondo è una schiacciata virile di testa che non lascia scampo. Milik si è dimostrato centravanti mattatore che finalmente riceve tanti palloni, per tirare o da colpire di testa. Dettaglio non secondario: sulle fasce ci sono Malcuit e Ghoulam, forse i terzini ideali del Napule ancelottiano – 7,5
In occasione del primo gol ci crede fino alla fine e ha ragione persino da terra, con un colpo che si rivela letale. Di forza sovrasta il difensore che tentava di bloccarlo e insacca anche il secondo, con assist di Malcuit. Due gol da centravanti importantissimi. Forza Arek – 7
ANCELOTTI. Il talento di leader calmo e vincente è confermato dal caso Koulibaly: la sua linea sulla serata di Milano prevale nell’opinione pubblica. Per quanto riguarda il calcio giocato, i 44 punti sono un risultato comunque eccezionale. Quattro in meno dell’anno scorso, certo, ma non dimentichiamo che il primo Napule di Sarri fu campione d’inverno con 41 punti e l’anno successivo si fermò invece a 38 – 8
Siamo fisicamente a pezzi, Fabrizio, e mai sosta fu più opportuna. Perché è scandaloso non chiudere prima una partita come quella di ieri contro il Bologna. È una colpa enorme, grave, rischiare di finire in pareggio. Abbiamo da esprimere ancora molto del nostro potenziale, ha detto Carlo, e ne sono certa anche io. Ma altro che preparatore atletico, qui ci vorrebbe un motivatore, un corso di psicologia, un lavaggio del cervello. L’indolenza io non la sopporto. Spero che Carletto intervenga su quella. Detto questo, la conferenza stampa è il vero botto del Capodanno. Per questa soltanto merita un voto – 8
ARBITRO CALVARESE. Nulla da dire su tutte le decisioni prese, tranne qualche dubbio nei minuti finali – 6
Il giallo su Malcuit mi pare un po’ eccessivo. C’era, credo, un fallo su Milik non segnalato, tra l’altro – non vorrei sbagliare – ai limiti dell’area – 5,5