La FIfa vuole partire con il nuovo Mondiale per Club dal 2021: si terrebbe in estate, ogni quattro o due anni. Sostituirebbe la Confederations Cup.
L’articolo di Repubblica
Da una parte il nuovo saliscendi predisposto dall’Uefa, con tre competizioni per club interconnesse tra loro (la Champions, l’Europa League e la nuova terza coppa); dall’altra la Fifa e il progetto di un Mondiale per club che potrebbe rivoluzionare il calcio così come lo vediamo (e lo intendiamo) da decenni.
Oggi Repubblica dedica un articolo a questo nuovo progetto. Anzi, scrive che proprio su questa nuova manifestazione «Infantino ha posto le basi della propria conferma al vertice del calcio mondiale. Il progetto è stato esposto già due volte agli stakeholders, l’ultima due mesi fa al Royal Festival Hall di Londra. Una partita da 23 miliardi di euro. Che possono essere infinitamente tanti, oppure pochissimi. Ma che di certo rappresenta per la Fifa l’ultima chance di entrare concretamente nella partita più remunerativa del calcio: quella delle squadre di club».
Dal 2021
L’idea, allora, sarebbe quella di sostituire la Confederations Cup con un Mundialito nuovo di zecca. Per chi non ricordasse: la Confederations si tiene ogni quattro anni nel paese designato per ospitare la Coppa del Mondo, un anno prima della kermesse iridata. In campo, le nazionali campioni di ogni continente. Una prova generale che però non ha attrattiva, perché i selezionatori preferiscono fare esperimenti piuttosto che chiamare i calciatori titolari. Allo stesso modo, poi, anche il Mondiale per Club in inverno è poco coinvolgente. Designa una squadra campione del mondo, ok, ma dal 2013 vince ininterrottamente la squadra che ha sollevato la Champions pochi mesi prima.
Ecco che allora ci sarebbe il buco nel calendario per il nuovo torneo Fifa: «24 squadre, 12 europee, 4 sudamericane più un’altra che spareggerà con una squadra dell’Oceania, due club a testa per Africa, Asia e Centro-Nord America. E il posto che resta alla società ospitante. Otto gironi da tre squadre ognuno, passano solo le prime e si affrontano in quarti, semifinali e finali. Tutto concentrato in 18 giorni appena. L’idea è che si disputi ogni 4 anni, anche se c’è chi lo vorrebbe ogni due. La Fifa è convinta di riuscire a incamerare almeno 3 miliardi per ogni singola edizione, e il 75% della cifra la ridistribuirebbe tra i club. In media, ogni partecipante beneficerebbe di 120 milioni, anche se sarebbero versati spalmandoli su 4 anni».
I criteri di ammissione
A questo punto, spiega Repubblica, l’unico problema riguarderebbe i criteri di accesso (o invito) al torneo: «L’idea è di iscrivere le ultime 4 vincenti della Champions (o la finalista, in caso di vittorie multiple) e dell’Europa League, poi chissà. Ma la prima edizione l’avrebbero voluta a inviti. I club però non ci stanno: si rischierebbe di premiare con 120 milioni società con l’unico merito di avere un passato glorioso. Insomma, club come City, Psg, ma pure Roma e Napoli, sarebbero sfavoriti. L’opposizione più forte però è quella di Uefa ed Eca. Ceferin e Agnelli sono compatti: “Prima la riforma del calendario”».
È l’asse di cui vi avevamo già scritto, e che ha creato la Super-Champions e i tre livelli di competizioni europee. Anche le leghe nazionali si stanno opponendo con forza. Infine, la questione dei calciatori: «Chiedono finestre certe di vacanze per tutelare la salute – 4/6 settimane d’estate, 2 in inverno – e di partecipare alle spartizioni». Vedremo come andrà a finire.