Da un sito vicino ad ambienti anarchici arriva una possibile rivendicazione per i blitz dei gilet gialli
Un copione ormai noto: anche il dirigente del Mit Mauro Coletta, indagato per il crollo del Morandi, convocato ieri davanti al pm Massimo Terrile per essere interrogato, ha fatto scena muta.
Parlerà dopo l’incidente probatorio
L’ex direttore generale della Divisione Vigilanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato, scrive Repubblica Genova, ha precisato al pm che parlerà dopo l’incidente probatorio. Stessa strategia difensiva, dunque, adottata mercoledì scorso dall’ad di Autostrade Giovanni Castellucci.
Nei prossimi giorni continueranno gli interrogatori degli indagati, che però quasi tutti annunciano di voler attendere la chiusura dell’incidente probatorio, cioè le risposte alle quali sono tenuti i consulenti del gip Angela Nutini.
Le risposte che dovranno dare i periti
I tre periti devono descrivere lo stato dei luoghi dopo il disastro, spiega l’edizione genovese di Repubblica, provare a definire le condizioni di manutenzione del viadotto prima del crollo e indicare le modalità di demolizione della struttura in modo che non contrastino con le esigenze di conservazione delle prove. Hanno tempo fino al 17 dicembre, data fissata per la consegna delle relazioni e per le relative discussioni da parte dei pm Terrile e Walter Cotugno e dei difensori.
Si attendono, intanto, i risultati delle analisi che gli esperti dei laboratori di Zurigo stanno compiendo sui tronconi di cemento armato e sulle macerie.
Nominato il responsabile anticorruzione
Sarà l’ex procuratore di Genova, Michele Di Lecce, il responsabile anticorruzione per la ricostruzione del Morandi. È stato nominato ieri dal commissario Bucci. Il suo nome è legato ad alcune delle più importanti inchieste degli ultimi anni, legate in particolare alla lotta alla criminalità organizzata e ai reati contro la pubblica amministrazione in Liguria.
Sarà una specie di consulente esterno in tema di legalità, come si definisce egli stesso in un’intervista a Repubblica Genova, chiarendo che però il suo incarico, che sarà espletato gratuitamente, ancora non è ben definito e che va ancora riempito di contenuti.
Scelta Rina Consulting per il controllo qualità
La direzione lavori, il coordinamento progettuale, il controllo qualità e il supporto alla struttura commissariale per la demolizione e ricostruzione di Ponte Morandi sarà affidato alla Rina Consulting, società del gruppo Registro Italiano Navale. Repubblica Genova conferma l’anticipazione data ieri dall’edizione nazionale del quotidiano.
A presentarsi per questo ruolo erano stati solo tre gruppi: Rina ha una posizione di prestigio nel settore e soprattutto una forte presenza sul territorio, cosa a cui Bucci presta molta attenzione.
Il compenso dei sub-commissari
Fissato il compenso per il direttore generale di Filse Ugo Ballerini e il magistrato della Corte dei Conti Piero Floreani, a cui Bucci ha delegato una parte molto corposa dei propri compiti. Repubblica Genova riporta la lettera del Decreto numero 12, che stabilisce che il compenso dei due sub-commissari sia “in considerazione della straordinarietà dei compiti assegnati, determinato nella misura massima prevista dalla norma”. Non potranno incassare più di 50mila euro annui nella parte fissa e altri 50mila nella parte variabile, che dipende dal raggiungimento degli obiettivi previsti.
Una rivendicazione per il blitz dei gilet gialli
Sul portale online Roundrobin.info è comparso ieri un messaggio che potrebbe essere una rivendicazione del blitz di sabato scorso a Genova Est.
“Sabato 24 Novembre abbiamo aperto il casello di Genova Est, permettendo alle auto di uscire gratuitamente – recita il testo, come riporta Il Secolo XIX – Un gesto diretto, minimo di fronte alle responsabilità assassine di Autostrade S.p.a e dello Stato. Smettere di subire passivamente è possibile. Autorganizzarsi e lottare anche. Non paghiamo più”.
Il sito Roundrobin.info raccoglie iniziative e comunicazioni del mondo anarco-insurrezionalista e anarchico italiano. Il messaggio non è firmato, ma è da qui che ripartono le indagini della polizia. L’apertura del varco Telepass potrebbe essere letta ora come una sorta di esproprio.