Salvini detta la linea in conferenza, la Figc si affida a un comunicato in cui sembra timidamente prendere le distanze dal ministro. Ma il clima è cambiato
«Il calcio è partecipazione»
La comunicazione questa sconosciuta. Probabilmente, una scelta di comodo. Al termine del vertice sul calcio, Matteo Salvini e il sottosegretario Giorgetti vanno in conferenza stampa e si prendono la scena. Il ministro dell’Interno detta la nuova linea: tolleranza mille. Libertà di insultare (razzismo e discriminazione territoriale, va bene tutto) negli stadi e no alla sospensione delle partite, così come no al divieto di trasferte e alla chiusura degli stadi. E la Figc? La federazione presieduta da Gravina resta dietro le quinte e sforna un comunicato che sembra scritto da chi vive su Marte.
«È stato un incontro molto proficuo nel quale sono stati individuati percorsi comuni e specifici tra i responsabili dell’ordine pubblico e il mondo del calcio: l’obiettivo è soffocare i pochi violenti, valorizzando ed esaltando la condivisione con i veri tifosi”. Queste le parole del presidente della Figc Gabriele Gravina al termine della riunione dell’Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive dedicata alla violenza e al razzismo negli stadi che si è svolta a Roma presso la Scuola Superiore di Polizia.
«Il calcio è partecipazione – ancora Gravina – vogliamo sradicare tutti i fenomeni di violenza e di maleducazione a qualsiasi livello, sia dentro che fuori gli stadi. Ognuno deve fare la sua parte, pur sapendo che sarà un percorso a medio-lungo termine, e la Federazione sarà parte diligente in questo processo virtuoso che deve essere necessariamente di contrasto, ma anche di investimento nel futuro, con un’attenzione particolare all’educazione e alla cultura sportiva». Parole che lasciano il segno.
Ancelotti è un lontano ricordo
A questo punto il comunicato della Figc elenca quelle che la federazione considera priorità. L’ultimo punto, la semplificazione delle procedure per la sospensione delle partite, lascerebbe intuire che c’è una distanza dalle parole di Salvini. Appunto, lascerebbe intuire. Ma tutto resta molto vago. Dei richiami di Gravina alle parole di Ancelotti non è rimasto più nulla: dopo la conferenza di Salvini, le coscienze possono tornare a dormire.
- verificare la puntuale applicazione del gradimento e del codice etico da parte dei Club.
- potenziare e rafforzare il ruolo sia degli steward sia degli SLO (Support Liaison Officer);
- concorrere nel creare le condizioni per il definitivo miglioramento degli impianti (abbattimento delle barriere architettoniche e dei divisori);
- realizzare un servizio di Crowd Monitoring con l’intento di coinvolgere diversi ambassador (sentinelle del tifo) che presidino la rete attraverso attività che coinvolgano tutti i tifosi;
- realizzare Fan Zone nelle immediate vicinanze degli stadi;
- rendere più efficace l’istituto del Daspo (prevedendo obbligo di firma o servizi sociali in prossimità e durante le gare);
- inasprire le sanzioni sportive, civili e penali per chi commette illeciti e reati;
- accorciare e semplificare la procedura per la sospensione di una partita in caso di cori discriminatori prevedendo un primo richiamo con l’altoparlante a gioco fermo e a centrocampo e un successivo richiamo negli spogliatoi (con la responsabilità per la sospensione sempre riconducibile al delegato della sicurezza in servizio allo stadio), incentivando comportamenti virtuosi da parte dei veri tifosi, anche sotto forma di esimenti, che stigmatizzino in maniera evidente e corale tali beceri atteggiamenti.