Intervista al Mattino: «Contro la Lazio la miglior partita del Napoli di Ancelotti, sta giocando un calcio moderno. De Laurentiis ha visione»
«Il Napoli di Ancelotti gioca un calcio moderno»
Bella, ampia e interessante intervista rilasciata da Arrigo Sacchi al Mattino, al giornalista Pino Taormina. Il pretesto, l’occasione, è dato dal doppio confronto Milan-Napoli. Ma , come al solito, l’Arrigo gioca a tutto campo, tocca vari temi; ovviamente qui forniamo qualche pillola.
A Sacchi è piaciuta molto Napoli-Lazio, l’ha definita «la migliore da quando c’è Ancelotti. Perché tutti hanno dato tutto quello che potevano dare, giocando un calcio coraggioso, aggressivo, facendo un bel pressing. E allora ho scritto un messaggio a Carlo, mi sono complimentato per il carattere e la qualità del gioco espresso dai suoi nonostante le assenze. Non è nella nostra indole pressare, imporre il gioco, il ritmo. Il suo Napoli sta giocando un calcio moderno, di movimento, dove lo spazio è l’habitat naturale: un calcio aggressivo, veloce. Cosa che non è sempre riuscita al Napoli nei mesi passati». Ricordiamo che in estate, dopo l’addio di Sarri, Sacchi disse che il Napoli della bellezza sarebbe finito.
De Laurentiis
Elogia De Laurentiis: «È merito suo se il Napoli dal 2012 finisce davanti al Milan. Ha visione, va apprezzato e il Napoli è esempio di buona politica e di ottima gestione imprenditoriale».
Razzismo
E parla anche di razzismo: «Ancelotti fa bene. Ma siamo convinti che si voglia davvero cambiare, che si vuole davvero intervenire? Qui mi pare che tutti facciano finta di nulla, che a furia di chiudere un occhio nessuno veda più tutto il brutto che circonda il calcio. A Madrid, per non aver a che fare con gli ultrà, hanno fatto una cosa semplice: non gli hanno consentito di fare gli abbonamenti. Da noi, invece, abbiamo cercato di prendere le frange più brutte del tifo per farci aiutare a vincere con ogni mezzo, c’è stata collusione e connivenza».
Lui, Sacchi, che anni fa fu al centro di una polemica per aver detto che nelle giovanili delle squadre italiane giocavano troppi neri.