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«Vado allo stadio per picchiare, l’Inter è meglio della moglie»

Il capo dei Viking (da ieri agli arresti dopo gli scontri coi napoletani) a una tv russa. «Se picchiamo l’altra tifoseria, abbiamo vinto la partita anche se l’Inter perde».

«Vado allo stadio per picchiare, l’Inter è meglio della moglie»

«Devi essere pronto alla galera»

Ieri è stato arrestato Nino Ciccarelli, 49 anni, storico leader dei Viking gruppo ultrà interista. Qui abbiamo riportato delle sue ferite (coltelli e cacciavite) riscontrate nel primo interrogatorio in Questura, segno che anche i napoletani erano armati. Oggi i quotidiani approfondiscono la figura dell’uomo che è un habitué per le forze dell’ordine. È uno dei due capi interisti arrestati dopo gli scontri di via Novara. L’altro è Marco Piovella detto il rosso. Ecco cosa scrivono Repubblica e Gazzetta che hanno certamente visto il servizio che tempo fa una tv russa ha dedicato a Ciccarelli.

“Ha tatuate sulle braccia dodici foglie, tante quanti gli anni che ha trascorso dietro le sbarre”.

«Vado allo stadio per picchiare. Devi essere pronto a tutto: pronto ad andare in galera, pronto allo scontro, a tirare le coltellate e a prenderle. E non devi scappare. Sono quello che ha pagato più di tutti».

Fondò i Viking nel 1984, quando aveva 15 anni. È attualmente sotto il regime di Daspo, anche se era presente negli scorsi di via Novara tra ultras interisti e napoletani. Le telecamere di via Novara lo hanno ripreso “claudicante. Ferito alla gamba destra, in faccia e sul naso, appoggiato a un cestino dell’immondizia”.

Era ad Ascoli quando fu ucciso Filippini

Era ad Ascoli nel 1988 quando venne picchiato a morte Nazzareno Filippini. La madre disse: «Nino non c’entra, mi dice sempre “meglio lo stadio della droga”».

Prosciolto per omicidio, fu condannato per rissa. Coinvolto in una vicenda di spaccio, nel ’90 tornò in carcere per il tentato omicidio di un pusher liberiano.

Mostra con orgoglio le cicatrici delle coltellate prese. «Vado allo stadio per picchiare. Se picchiamo l’altra tifoseria, abbiamo vinto la partita anche se l’Inter perde».

«L’Inter è molto meglio della moglie».

«Dobbiamo vincere sennò ci incazziamo con i giocatori».

«A noi ultrà dell’Inter piace avere delle regole e rispettarle, devi essere pronto a tutto e non scappare. Noi non obblighiamo nessuno a venire in curva con noi, ma quando vieni devi avere la voglia di condividere con noi».

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