Nata nel 1965, nel tentativo di livellare mondi diversi del calcio. L’Uefa sta pensando a una storica riforma chiesta anche da Ancelotti e Benitez
Per Boniek una ingiustizia
Gol in trasferta che valgono doppio addio. Ne sta parlando l’Uefa, lo hanno chiesto gli allenatori europei, tra i quali Ancelotti e Benitez nel corso dell’ultimo incontro loro dedicato proprio dall’organizzazione presieduta da Ceferin. La regola è nata nel 1965 e solo nel 2014 si è iniziato seriamente a parlare di cancellarla. Aveva senso quando ogni nazione giocava con palloni diversi, quando i campi avevano dimensioni variabili, quando non si sapeva nulla nel posto dove si andava a giocare. Parliamo di un’altra era. Oggi, dice il presidente della federcalcio polacca Zbigniew Boniek a La Stampa «è una ingiustizia».
Tentativo di livellare mondi diversi
Negli anni Sessanta si cercava in questo modo di livellare mondi diversi. «Ora che il calcio è globale si parte da una lingua comune e da stadi che non possono essere una sorpresa, da palloni testati e uniformati dallo sponsor. La trasferta cambia l’ambiente, non la competizione».