Intervista al Mattino: «È un calcio meraviglioso da guardare: tutti partecipano all’azione offensiva. E non sai mai chi tirerà né da dove lo farà»
Bella intervista del Mattino – a firma Marco Giordano – a Giovanni Galeone allenatore del Pescara degli anni Ottanta e Novanta. L’intervista è ampia, la trovate sul quotidiano. Parla anche della sua possibilità, poi sfumata, di venire ad allenare il Napoli ai tempi di Maradona. Riportiamo qui due risposte dell’allenatore nato a Napoli, a Bagnoli, interprete di un calcio sempre spumeggiante. Quelle relative al confronto tra il gioco di Sarri e quello di Ancelotti.
«Sarri – dice Galeone – praticava a Napoli un calcio molto ripetitivo. Uno stesso schema veniva messo in atto decine di volte a partita, fin quando non riusciva a trovare il tempo giusto per superare la difesa. Ma le soluzioni erano sempre le stesse e ci impiegava molto più tempo per arrivare al tiro. Oggi, l’evoluzione voluta da Ancelotti ha portato il Napoli ad essere molto più imprevedibile. Non sai mai chi tirerà e da dove lo farà. Inoltre, ho visto uno sviluppo interessante per Milik ed Insigne. Inoltre, Carletto pratica un 4-4-2 che non è un 4-4-2».
E ancora:
«Ancelotti ha perso le ali del 4-3-3, ma le ha ritrovate nei terzini. Nel Napoli tutti si muovono senza palla. È un calcio meraviglioso da guardare: resta fermo solo il centrale che sta accanto a Koulibaly, poi tutti partecipano all’azione offensiva. Una squadra dove tutti sono pronti ad interscambiarsi la posizione. Contro il Parma è stata una delizia veder giocare il Napoli»