Il leader dei “Bravi ragazzi” faceva da broker per gli affari di droga del clan di Agrigento. La sostanza stupefacente arrivava in Sicilia dalla Calabria.
Ufficialmente, Puntorno, il leader dei “Bravi ragazzi” che spadroneggiavano allo stadio, fra il 2004 e il 2013, dichiarava 2600 euro di reddito all’anno. In realtà, fra droga e biglietti avrebbe costruito un impero.
Le indagini della magistratura dicono che negli anni d’oro di Torino avrebbe gestito non solo affari di droga, ma pure una fiorente attività di bagarinaggio allo stadio. E di quest’ultima attività Andrea Puntorno si vantò in una puntata di Report che l’anno scorso affrontava il tema dei presunti rapporti tra frange della tifoseria bianconera e la criminalità organizzata. “Bagarinaggio degli ultras sui biglietti? Certo, esiste. Ma non l’ho fatto personalmente, avevo delle persone che lavoravano per me. La provenienza dei biglietti? Lo sapete come vanno queste cose, arrivavano dalla Juventus. Ma succede da sempre”
Dalle indagini è emerso che Puntorno faceva da broker per gli affari di droga del clan di Agrigento. La sostanza stupefacente arrivava in Sicilia dalla Calabria.