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Maradona riconosce altri tre figli. Ormai non si contano più i mariti dribblati

Turno di sbadigli, lo accende Insigne con le sue dichiarazioni. Il gesto di Gasperini definisce i limiti di un allenatore bravo ma culturalmente incompleto

Maradona riconosce altri tre figli. Ormai non si contano più i mariti dribblati

FALLI DA DIETRO – 27A GIORNATA 

Turno di sbadigli.

Ma, tranquilli, ora verrano i giorni eccitanti.

Sarà una settimana decisiva.

La Juve è talmente lontana che è già campione d’inverno del campionato prossimo.

Ha ragione il pittoresco Cientepelle, così chiamato per le tre epe sovrapposte che compongono il suo smisurato pancione, mitico personaggio che arricchisce il bestiario del bar sotto casa.

La partita del secolo di giovedì a casa Mozart suggerisce di non forzare al Mapei.

Sgambatura per tutti quelli che hanno fatto panca, poi doccia e testa a giovedì.

Fa niente se poi in campo si ritrovino quattro attaccanti, più un paio di esterni con nessuna vocazione alla difesa, che poco o niente si raccapezzano.

Berardi torna al goal su azione dopo un anno e più.

E meno male che stavolta il destro a giro del Pibe di Fratta va a segno.

Poi ai microfoni il capitano approfitterà per lamentarsi delle eccessive critiche al suo rigore sbagliato sette giorni prima.

E lancerà criptiche dichiarazioni che scateneranno approfondite analisi esegetiche da parte della tifoseria.   

Sarà questa la cosa più piccante dello sciapo pomeriggio emiliano.   

Acciu e il Toy Boy  

Anche Acciu, nel comodo pre anticipo di venerdì, guarda chi c’è nello spogliatoio.

Ma lui ci trova il talento selvaggio del diciannovenne Moise Bioty Kean che non tradisce. Ridicolizza un Opoku demenziale e ne fa due.

Non solo i materassai. C’è da calmare anche la piazza.

Scritte inquietanti contro il presidente.

Sciopero del tifo da parte di quella tifoseria che pare sia gestita da i soliti gentiluomini con i quali Agnelli ha di recente avuto più che cordiali rapporti.

Insomma la tensione è a mille.

Si tenta di smorzare. “Vogliamo vivere una grande notte e andare ai quarti” dichiara con un sorriso troppo teso per essere rassicurante il Toy Boy.

“Se usciamo non è fallimento” gracida e sbatte i pugni sul tavolo in conferenza uno stizzito Acciu.

Ma lui non crede di parlar bene.

Lui non sente, lui non può sentire la sua voce contorta dall’angoscia.

Soffoca. Il mondo si adagia su di lui e lo soffoca.

Non si acquista il trentaquattrenne migliore al mondo per vincere l’ottavo comodo campionato di fila. Una roba che ha fatto sbattere la porta a un infuriato Marotta.

Soffoca. Lui, che ha dovuto far pace persino con quel brutto muso di Bonucci.

Soffoca. Lui sa che in Borsa il titolo Juventus rischia il crollo verticale.

E che una eventuale eliminazione sarebbe una disfatta dalle dimensioni così enormi che quella sportiva peserebbe in misura molto marginale.

Le milanesi

Sarà una settimana eccitante anche per le milanesi.

Vittoriose entrambe.

Per Ringhio come al solito ci pensa il Pistolero polacco.

Andrà al Derby davanti. Non è poco, dal punto di vista mentale.

Per il Parapet ci pensa Gagliardini, guarda un po’.

Ma c’è bisogno di Maurito.

Per i tedeschi nipoti di Goethe ospiti nel ritorno europeo di giovedì e per il Derby di domenica. 

Intanto quella zecca della sora Wanda si è accorta che la vicenda ha acceso i riflettori sui suoi seni generosi e sui suoi traccagni cosciotti, sfiorati appena da cupole di adipe arricciato.

Eccitando a dismisura il suo ego ipertrofico.

Se la vicenda si spegne, si spegneranno anche le luci della ribalta.

E non credo che la signora – nel breve periodo – gradirebbe.

Gasperini culturalmente incompleto

Lo spareggio per l’Europa lo vince la Dea che fa il colpaccio a Marassi.

Colpaccio anche di Gasp al segretario doriano Ienca.

Un gesto che definisce un po’ i limiti di questo allenatore tecnicamente bravo, ma culturalmente incompleto.

Quello del Franchi è un altro spareggio europeo.

Gli Aquilotti dominano.

Riescono a sfondare con facilità su entrambe le fasce e a presentarsi minaccioso dalle parti di Pietro Terracciano,

Imponente portierone di San Felice a Cancello, che debutta in A e sfodera subito un paio di belle parate.

Segna Ciruzzo il Torrese e sembra fatta.

Ma gli stilnovisti pareggiano con un goal fantastico di Muriel.

Un punto per uno. Che non contenta nessuno.

Inzaguccio riconosce che col risultato di Firenze la qualificazione Champions è un po’ svanita.

Zingaretti vuole sbaraccare la sede del Nazareno.

Così se Silvio torna, non la riconosce e se ne va.

La Crusca riconosce che si può dire sia il Tav che la Tav.

Maradona riconosce altri tre figli.

Ormai non si contano più i mariti dribblati.

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