Un giorno qualcuno scriverà un saggio intitolato “Il tocco fantasma, fenomenologia del ronaldismo in bianco e nero”
MERET. Un giorno, quando la polvere della storia si sarà posata su questo campionato, qualcuno scriverà un saggio intitolato “Il tocco fantasma, fenomenologia del ronaldismo in bianco e nero”. Del resto, quanto accaduto dopo appena venticinque minuti resterà per sempre un episodio controverso. Meret esce col piede a martello, Cristiano lo salta e cade con furbizia portoghese, Rocchi ci casca e interpreta il regolamento a favore della Juve. Naturalmente. Che voto gli vuoi dare al povero Meret, cara Ilaria? Io meno di sei non me la sento – 6
È sorprendente la sua pulizia morale, l’ingenuità tipica della gioventù. Meret ha fatto quello che poteva, forse l‘unica cosa che qualsiasi istinto avrebbe consigliato a chiunque. Solo che ha dimenticato due fattori fondamentali, che solo l’esperienza ti insegna: hai davanti la Juve, hai davanti Cristiano Ronaldo che incarna perfettamente la mentalità Juve. Ho avuto la sensazione che con il suo viso pulito si sia rivolto a Cristiano e gli abbia detto: “Dai, non ti ho toccato, non scherziamo”. Mi è sembrato glielo abbia detto sorridendo, come in una candid camera. Ma forse mi sbaglio – 6
MALCUIT. Aveva iniziato bene, Riccioli d’Oro. Fino al 25’, la sua fascia è stata la spinta propulsiva del Napule. Indi, quel retropassaggio suicida, una di quelle cappellate che ti porti appresso per un po’, anche se sei una giovane promessa. Maledetto Malcuit: perché? – 4
Stava mettendo in difficoltà l’odioso Alex Sandro, al quale aveva strappato un fallo e un calcio d’angolo. Stava sviluppando gioco e idee, correva come un pazzo, scambiava deliziosamente con Callejon. La domanda è la stessa tua: perché? – 4
MERTENS dal 45’. Entra e folleggia ma non è mai ficcante e inventa nulla o quasi – 5,5
Direi nulla proprio. L’unica cosa che fa è che movimenta in velocità, ma mi sembra che per almeno dieci minuti non abbia toccato nemmeno una palla. Se ne trova solo una bellissima davanti, sul finire di questa serataccia, e nemmeno ci crede fino in fondo – 4,5
MAKSIMOVIC. La serata diventa rovente, a tratti surreale, e il Corazziere Serbo mantiene la nervatura a livello di guardia. Almeno lui, su Cristiano, non combina guai – 6
Anzi, lo contrasta in maniera più che degna. Peccato per quell’inutile fallo al 77’: cazzotto nella pancia dell’avversario e cartellino giallo – 6,5
KOULIBALY. Il suo grande cuore pompa adrenalina e forza sovrumana in ogni zona del campo. Fa il difensore centrale, il centrocampista, l’esterno. Sugli angoli è il principale incubo dei non colorati. Viva Koulibaly, l’Uomo Ovunque – 7
Che vogliamo dire di questo ragazzo? Gioca praticamente a centrocampo, ormai, quando non avanza addirittura oltre (e lo fa spesso). Recupera in un lampo la posizione, senza tracce di sudore né di affanno. Elargisce verticalizzazioni che è un piacere. Hai notato? Ce n’erano un paio, della Juve, che quando KK prendeva palla a centrocampo e pensava cosa creare prima di avanzare si fermavano semplicemente, intimoriti. Un fuoriclasse. Merita lui la fascia di capitano, non altri – 8
HYSAJ. Confermato a sinistra, l’Onesto faticatore albanese fa la sua partita ma inciampa su un dettaglio decisivo: si trasforma in una statua di sale come la moglie di Lot a Sodoma sul colpo di testa di Emre Can. Perdipiù devia il pallone in rete. Ed è il dettaglio a fare il voto – 5
Sì, però fa anche tante buone cose. Come quando toglie palla a CR7 con l’aiuto di Fabian, o scende sulla sua fascia senza perdere palla e smista palloni al centro. Il problema di Hysaj è che non dà sicurezza. Almeno a me: ogni volta che prende palla mi chiedo se sarà la serata delle allucinazioni o della fermezza. È capace di entrambe le cose – 5,5
CALLEJON. Ancora dettagli, Ilaria, e che dettagli: Callejon riapre la partita sgusciando inafferrabile nell’area juventina. Un eccezionale rapinatore che scaraventa sotto la traversa l’assist di Insigne. L’Ispanico Elegante è la spina dorsale del Napule che non si rassegna. E quando gli tocca uscire non la prende bene – 7
Chiellini pensa di proteggere palla e lui perpetra il furto elegante con destrezza. Che stile, Fabrizio, mamma mia. Se non avessimo avuto tra tre giorni la partita che per noi è più importante non avrei compreso la sostituzione di uno che voleva vincerla a tutti i costi e si vedeva – 7
OUNAS dal 78’. Il talentino franco-algerino (a proposito tutta la nostra solidarietà agli studenti anti-Bouteflika) fa una sola cosa buona e la fa all’ultimo, al 95’ – senza voto
Sono d’accordo con te. Prima, troppi giochetti leziosi. Belli, ma la Juve la devi solo trapanare – sv
ALLAN. Il Napule è in dieci e il Marziano si mette a fare pure l’ultimo uomo, raffigurazione perfetta del suo enorme spirito di sacrificio. Poi ci mette un attimo a coprire il campo e a tessere coi compagni la tela che ha intrappolato la Juve nel secondo tempo – 7
Il ritorno di Allan. Quanto mi mancava a questi livelli. Ha fatto finalmente una partita perfetta, credo – 7,5
FABIAN RUIZ. La Juve passa in vantaggio e pochi secondi dopo l’Aquila Fabian lancia San Piotr verso Szczesny. Palo, mannaggia la miseria. Nella ripresa, Fabian è un martello senza sosta e va al tiro due volte – 6,5
Anche lui in netta crescita. Fabian è il lavoratore silenzioso. Ti accorgi che imbastisce quando vedi che da alcuni suoi movimenti e inneschi vengono fuori delle vere e proprie creazioni sul campo – 6,5
ZIELINSKI. Una furia il nostro caro San Piotr, Ilaria. I suoi piedi sono una fionda che tira sassate a ripetizione contro la porta juventina. Il palo, già detto. E una traversa. Ahimé, però anche il nostro caro San Piotr ha il suo dettaglio funesto: sulla punizione di Pjanic non solo non salta ma si scansa pure. Ergo, un voto in meno – 6
Incomprensibile quell’atteggiamento in barriera. Ha mollato, in quel momento. È una cosa che non sopporto. Sicuramente uno dei più vivi e attivi della partita – 6,5
INSIGNE. Avesse segnato il penalty, sarebbe stato il migliore in assoluto. Lorenzo ha donato la sua anima per tutti e novanta i minuti, fornendo il passaggio vincente a Callejon. Poi ha avuto sui suoi preziosi piedini il pallone del meritato pareggio. Un rigore contro la Juventus, a suggello di una rimonta tipica della volontà di potenza nicciana. L’ha sbagliato ed è anche da questi particolari che si vede un aspirante campione. Il palo, in questi casi, è uno sbaglio imperdonabile. Due voti in meno – 5,5
Dopo l’uscita di Milik cambia completamente. Si infervora, costruisce, corre e spezza la difesa della Juve, velocizza moltissimo, cambia completamente aspetto della squadra. Poi sbaglia l’unica cosa che non doveva sbagliare: l’occasione del pareggio. Tiro angolato: palo. Mi taccio – 5,5
MILIK. Lascia dopo 25’ di ambientamento – senza voto
Ci penso da ore e ancora non trovo parole – sv
OSPINA dal 26’. Entra e Pjanic lo trafigge con la complicità di San Piotr. Al 38’ però si rifà con una paratona, sempre sul bosniaco. Ma un minuto dopo c’è la cabeza maligna di Emre Can, stavolta con l’aiuto di Hysaj. Nella ripresa, udite udite, fa il disoccupato – 6
Povero Ospinik. Stava per i fatti suoi in panchina e ha dovuto entrare a freddo e immolarsi alla causa – 6
ANCELOTTI. Mettiamola così: quest’anno Re Carlo ha dovuto ricostruire sulle macerie del sarrismo dei titolarissimi. E il secondo tempo con la Juventus è un mezzo capolavoro tattico. Il suo compito principale è però risolvere i problemi “mentali” di una squadra che spesso s’incarta sui dettagli. I bianconeri volano a più sedici ma in questa prima stagione in cui si sperimenta e si valutano i singoli, l’ancelottismo è stata una salvifica filosofia rivoluzionaria. E in Europa non è finita – 7,5
Io credo che il nodo su Carlo sia uno: dopo l’espulsione di Meret doveva tirare fuori Milik o Insigne? Quando ho sentito che sarebbe uscito Milik ho urlato “NO” forte e chiaro, tanto da rimanere, dopo, senza voce. Ma è indubbio che Insigne dopo l’uscita di Arek sia migliorato moltissimo. Poi nel dopo partita Carlo ha quasi detto che la scelta è stata dovuta all’assenza di tempo per pensare. Non ho capito se ha rinnegato la scelta oppure no. Questa è l’unica cosa che non mi è piaciuta. Il Napoli ha giocato, nel secondo tempo c’è stata partita solo in una porzione di campo, quella bianconera. La Juve era a pezzi, il nostro compito era distruggerla. Non è stato così. Non può che essere un rimpianto – 6,5
ARBITRO ROCCHI. Il voto dipende dall’interpretazione del volo di Cristiano Ronaldo. E più lo guardo e più mi convinco che Re Carlo ha ragione: non era fallo – 3
Non si può non usare il Var scatenando ore di dibattito. Se l’episodio è controverso vai a guardare. Punto – 2