Meret migliore in campo. Le ingenuità di KK e Maksimovic non mettono al sicuro la qualificazione
MERET. Il Meret ritrovato dopo il rosso della domenica nera di Rocchi (e non solo). Stasera ci sono solo applausi per il giovane pipelet del Napule. Sin dall’inizio. Ma è nella ripresa che comincia lo show di Meret: su Dabbur, su Junuzovic e ben due volte sull’entrante Gulbrandsen – 7,5
All’inizio mi è sembrato meno sicuro del solito, ancora sotto la botta del colpo di domenica, però poi ha tirato fuori alla grande il carattere che ha. Ha governato la sua mente ed è stato determinante. Splendido il momento in ci ha ipnotizzato l’attaccante salisburghese costringendolo a consegnargli una palla che poteva rivelarsi insidiosa. Un cervello da elogiare – 7,5
HYSAJ. Il Salisburgo è rognoso, soprattutto quando pressa. E a soffrire è la difesa intera, compresi i due esterni. Alle fine però l’Onesto Faticatore Albanese colleziona poche sbavature e si vede spesso in fase offensiva. Va pure al tiro, al 77’. Stasera c’è poco da lamentarsi di Hysaj – 6
Io ho avuto paura in svariate occasioni. Ce n’è una che mi è rimasta in mente e sul taccuino, quando poco prima della mezz’ora Callejon lo ha chiamato ad un uno-due in velocità verso l’area avversaria e Hysaj ha sbagliato clamorosamente regalando palla ai bianco-rossi – 6
MAKSIMOVIC. Il Corazziere Serbo soffre di un grave sdoppiamento della personalità. Mr. Nikola e Dr. Maksimovic, cara Ilaria, è quasi sufficiente in marcatura ma disastroso quando si tratta di ripartire. Il patatrac al 16’: una cappellata notevole, all’indietro, e il Salisburgo pareggia, per fortuna è fuorigioco. Nella distrazione corale degli ultimi venti minuti abballa insieme a tutta la linea difensiva e il Maciste Nero deve rimediare a un altro suo errore al 92’. E la sufficienza s’inabissa, senza dimenticare il giallo – 5,5
Non così solido e nemmeno intelligente. Quasi gli abbasserei di mezzo punto il voto, ma voglio aderire completamente al tuo commento, perciò desisto – 5,5
KOULIBALY. Una partita che vale l’ennesima canonizzazione dell’unico vero top player del Napule. Il Santo Nero fa il tuttofare e il tappabuchi e talvolta gioca per due o tre. Utilizza anche il sedere, per deviare un tiro di Lainer. Si prende un’ammonizione perché vuole strafare dopo una grande azione sulla fascia, originata da una spettacolare chiusura in difesa – 7
Al primo corner del Napoli è lui che salta sotto porta. Al 33’ non sbaglia contro Wolf che vorrebbe giocare con lui al gatto e al topo ma che KK, con nonchalance, letteralmente si beve. Molto molto ingenuo nello strappare all’arbitro quell’odioso cartellino giallo. Da Kalidou non me lo aspetto. Ha fatto bene Re Carlo ad arrabbiarsi – 6,5
MARIO RUI. Toh, Ilaria! Ritorna Mariotto il Lusitano e torna decisamente bene. La specialità della ditta sono i cross e ne arrivano tanti. Compreso uno che il povero Onguéné scaraventa nella propria porta – 6,5
Che tenerezza che mi ha fatto, Fabrizio. Non Mario, Onguéné! – 6,5
CALLEJON. La sua intelligenza si misura anche negli spazi larghi, non solo in quelli stretti. Ma il meglio lo dà nell’area del Salisburgo. Inventa l’assist per il due a zero dell’Aquila Fabian, un gol tutto spagnolo, e poi lui stesso potrebbe fare quaterna, ma Ramalho gli toglie il pallone dalla porta. Al 21’ cede a una tentazione da guascone: recupera in difesa, l’avversario cade, Callejon gli fa cenno di rialzarsi, quasi a sfotterlo, e per punizione perde subito la palla – 7
Delizioso quello stop con messa in mezzo per Fabian. Delizioso anche quel recupero folle nei pressi della bandierina alla destra di Meret. Ma la presunzione non paga quasi mai: dovrebbe averlo imparato. È una cosa stupida: uno come Calle non ne ha bisogno. Irritante – 7
ALLAN. Là in mezzo gli austriaci non mollano mai la presa e il nostro Caro Marziano deve ricorrere a tutta la sua ferocia per tenere a bada gli avversari. Lui e l’Aquila Fabian si sobbarcano una quantità mostruosa di lavoro – 7
Si lancia in un paio di chiusure di forza fisica e caratteriale che mi hanno lasciata estasiata, Fabrizio – 7
FABIAN RUIZ. Come detto, cara Ilaria, il novello Ispanico fatica tanto e sono comprensibili talune e veniali imprecisioni, dovute al ritmo forsennato del Salisburgo. Nei primi diciotto minuti va ben tre volte al tiro e la terza è quella buona: al volo su assist di Callejon – 7
È sua la prima occasione gol, quando sono passati poco più di 6 minuti dal calcio di inizio, ma viene murato dal difensore del Salisburgo. La coordinazione che mette nel catturare al volo quella splendida palla che gli dà Josè Maria merita da sola il voto – 7
ZIELINSKI. San Piotr è ormai un guardiano della rivoluzione di Re Carlo. Ed è da Zelig Zileinski che zampilla l’azione che conduce Milik in porta – 6,5
Smista palle a ripetizione, si libera dagli avversari con intelligenza, fa un lavoro enorme a centrocampo, ma pochi guizzi. Trovo il tuo voto giusto – 6,5
DIAWARA dal 66’. Ci si aspetta sempre di qualcosa di più dal suo portamento a testa alta. Invece perde qualche palla di troppo e sparacchia altissimo un tiro dalla distanza – 5,5
Per la classe che ha è inspiegabile che non raggiunga la sufficienza – 5,5
MERTENS. D’accordo, Ilaria, fallisce l’ennesima occasione chiara da gol (anche per merito del portiere) ma stasera Dries ritorna Ciro con una prestazione pimpante da regista offensivo, che dispensa assist e fa segnare gli altri. Un ottimo segno – 6,5
Nei primi dieci minuti gioca la partita perfetta. è in gran forma. L’unico suo problema è che si sta facendo un problema del fatto che non segna e questo non lo aiuta, non libera la sua mente e gli mette fretta, ansia, che è sempre foriera di errori e incertezze. E Dries lo dimostra quando riceve quella palla fantastica da Milik: ha tutto il tempo per pensare, alza anche la testa, ma poi punta il portiere che gliela devia. La paura di non segnare distrugge – 6.5
INSIGNE dal 71’. Venti minuti per depurarsi dalle scorie di una notte maledetta. Forza Lorenzo – 6
C’è da dire che dopo pochi minuti che è entrato regala una bella palla a Callejon. Ma c’è anche da aggiungere che un po’ di riposo non fa male a nessuno. Basta titolarissimi. Mai più – 6
MILIK. Rompe il digiuno europeo, che risaliva ai tempi dell’Ajax, e lo fa con un gol sorprendente: anziché tirare preferisce dribblare il portiere e colpire a botta certa. Un eccesso di sicurezza dopo le sventure recenti sotto porta? Sant’Arcadio è un altro dei protagonisti di stasera. Spizza di testa un assist magnifico per Mertens e al 75’ sfiora il raddoppio con un tocco d’artista, d’esterno sinistro – 7
Mamma mia che grande gol che ha fatto. Bravissimo nell’intercettare il passaggio di Mertens, fantastico quel dribbling al portiere. Un Milik splendido e con una gran forza fisica – 7
OUNAS dall’81’. Aggancia al volo un lancio di Diawara e fa tutto benissimo, tranne il tiro – 6
Acerbo – sv
ANCELOTTI. Dopo venti minuti, come già all’andata con lo Zurigo, il Napule sembra archiviare la pratica Salisburgo. Poi però distrazioni e cali di tensione fanno capire che solo tra sette giorni potremo avere la certezza della qualificazione. Il Napule, come fa capire Re Carlo, deve temere solo se stesso – 7
Prepara alla perfezione la partita, chiedendo ai suoi intelligenza, calma, controllo e qualità, che è l’unica cosa che non manca al Napoli. Non era poi così facile. Nei primi cinque, sei minuti ho pensato che non era detto che l’avremmo vinta: loro velocissimi, tutti davanti a pressare, coraggiosi, temibili come tutte le squadre che giocano senza troppa qualità ma con carattere. Si poteva cogliere solo l’errore della difesa, ammesso che ci avessero fatto vedere palla. Erano tocchi continui a prendercela. Ma siamo venuti fuori di prepotenza, con attenzione, intelligenza, movimenti a memoria che ci hanno premiati. Con due sole enormi ingenuità: quella di KK e quella di Maksimovic. Un neo enorme, per come la vedo io e infatti Carletto si incazza non poco. E ha ragione. Non ci possiamo certo adagiare sul risultato, per il ritorno. La furbizia non si compra al mercato – 7
ARBITRO KULBAKOV (BIELORUSSIA). Abbatte senza pietà la nostra difesa per la partita di ritorno. Spietato – 5
Lui fa l’arbitro. È Kalidou che ha sbagliato – 6