Le dichiarazioni illuminate dell’ex portavoce di Forza Italia. Il sottosegretario Giorgetti: “Gesto inqualificabile, indegno. Mi auguro che vengano presi i giusti provvedimenti».
La politica si è tuffata sul caso
Repubblica giustamente oggi fa notare che la politica si è tuffata a pesce sulla polemica che ha visto protagonisti i due calciatori del Milan Kessie e Bakayoko.
Riporta la dichiarazione del sottosegretario allo sport Giancarlo Giorgetti: «Un gesto inqualificabile, indegno. Mi auguro che vengano presi i giusti provvedimenti».
E quella di Daniele Capezzone, ex portavoce di Forza Italia, che secondo il quotidiano diretto da Verdelli ha “addirittura giocato sulle origini africane di Kessié e Bakayoko”. A noi paiono dichiarazioni evidentemente razziste:
«Informarli che nell’Occidente avanzato lo sport non è una faida tribale. Fuori dai campi fino a fine stagione!».
Informare #Kessie e #Bakayoko (che qui irridono-espongono-umiliano la maglia dell’avversario #Acerbi) che nell’Occidente avanzato lo sport è una gara con gli altri nel rispetto degli altri. Non una faida tribale. S’impone squalifica esemplare:fuori dai campi fino a fine stagione! pic.twitter.com/8x70w4UMRP
— Daniele Capezzone (@Capezzone) 14 aprile 2019
Il caso Kessie-Bakayoko
Riportiamo, sempre da Repubblica, le quase sempre ragionevoli dichiarazioni di Rino Gattuso:
Almeno nei grandi club i calciatori smanettino di meno sugli smartphone e si allenino di più.
“Adesso – scrive il quotidiano diretto da Carlo Verdelli – il Milan sta studiando come limitare i rischi della smania compulsiva dei suoi stipendiati”.