Repubblica fa il bilancio dell’anno di Ronaldo in bianconero: non ha mai segnato così poco dal 2008/9 e ha sbagliato 24 punizioni. Ma per i gol della Juve in Serie A e Champions, uno su tre è suo

Su Repubblica il bilancio dell’anno di Cristiano Ronaldo alla Juventus. Il club di Agnelli aveva acquistato il campione portoghese per motivi tecnici e commerciali. Ebbene, dal punto di vista tecnico non è andata troppo bene. Da quello commerciale, per capire, bisogna aspettare qualche settimana, quando saranno ufficiali i dati di bilancio e la ricaduta su di essi di un’operazione da 350 milioni.
Al botteghino, complice il sensibile aumento dei prezzi, l’arrivo di Ronaldo ha fruttato ai bianconeri 13 milioni 794 mila euro in più (quasi 69 rispetto a poco più di 55) nonostante tre partite casalinghe, tutte di Coppa Italia, in meno.
Proprio per i prezzi più alti, però, il numero di spettatori è diminuito, almeno in campionato e comunque impercettibilmente. Nelle 19 partite di Serie A sono stati venduti 1.274 biglietti in meno.
Nemmeno in trasferta c’è stato il boom. Nel 2017/18 11 squadre avevano fatto il record stagionale di spettatori contro la Juve, quest’anno solo 10. In Champions, invece, è andata meglio: sono stati recuperati circa 11 mila spettatori.
A livello tecnico l’innesto di Ronaldo non ha funzionato come ci si aspettava. Non ha mai segnato così poco (28 reti in 43 presenze) dal 2008/09, ovvero dai tempi della sua ultima stagione al Manchester, quando non era attaccante puro.
Solo una volta, in nove anni al Real Madrid, Cristiano è rimasto sotto la soglia dei 40 gol. Era il suo campionato di esordio. Giocò 35 partite e segnò 33 gol. Nelle sue stagioni migliori, invece, ha segnato il doppio di quanto ha segnato alla Juve. Nel 2014/15 ha toccato il massimo: 61 reti.
“Era dal 2005/06, quando non era ancora un titolare fisso nello United, che il portoghese non restava giù dal podio della classifica cannonieri, che qui da noi ha lasciato a Quagliarella, Zapata a Piatek”.
Anche per quanto riguarda le reti su azione, è stato superato da Milik e uguagliato da Pavoletti.
“Ma in generale, sono i parametri di squadra a essere peggiorati: i bianconeri hanno fatto meglio solamente in Supercoppa, tornando a vincerla dopo due sconfitte, ma hanno conosciuto l’unica eliminazione dalla Coppa Italia e la peggior Champions dell’era Allegri”.
In campionato è andata ugualmente male: sono diminuiti i punti (da 95 a 90) e i gol segnati (da 86 a 70). Dal 2015 la Juventus non aveva una classifica peggiore. Per contare meno gol bisogna invece risalire al 2011/12, quando con la coppia Matri-Vucinic arrivarono 68 reti, due in meno della Juve di questa stagione.
C’è una sola classifica in cui CR7 spicca, ed è quella delle conclusioni a rete.
“Dei 590 tiri fatti dalla Juve tra Serie A e Champions, 179 sono stati di Cristiano: uno su tre, dato che spiega anche il crollo verticale delle possibilità realizzative di Dybala ma anche la minore spettacolarità del gioco della squadra, unicamente votato a portare il numero 7 al tiro”.
Nella fase ad eliminazione diretta della Champions, del resto, ha segnato solo Ronaldo, che ha catalizzato tutto, compresi i calci di punizione.
“ne ha battuti 24 senza però segnarne nemmeno uno, mandandone 14 sulla barriera e negando opportunità a sublimi specialisti come lo stesso Dybala e soprattutto Pjanic, l’unico ad andare a segno su piazzato. Al bosniaco, per far gol sono bastati cinque tentativi: di più non gliene hanno lasciati”.