La risposta di Montalbano all’endorsement di Sgarbi alle dichiarazioni di Feltri
Ufficio del Commissario Salvo Montalbano (Vigata, provincia di Montelusa)
(Qualcuno bussa alla porta)
Montalbano: “Cu è?”.
Fazio (ispettore del medesimo Commissariato): “Fazio, commissario”.
M: “Trasissi… Che fu?”.
F: “Nenti; ier sera in paisi c’è stato un po’ di scarmazzo… Ricorda Vossia che s’inaugurò quella mostra di pitturi dello Seicento con la direzione di quel critico d’arti famuso in tutta Itali?”-
M: “Comu no, m’arricordo. E allora?”.
F: “Sgarbi Vittorio – così chiamasi il critico – appena trasì nella ex sala delli Carmilitani scalzi – dove svolgesi la suddetta mustri – missesi a fari subito vuci”.
M: “Faziu, stringissi il fatto. Pirchì ci fu il busillis?”.
F: “Commissariu, lo Sgarbi assunse che nulla era al posto suu e che da noi alla Sudde non si potiva nimmino organizzare una retrospittiva di pupi… “.
M: “Embé, come fini il tutto, a schifio?”.
F: “Nonsi dutturi, lo Sgarbi s’acquietò immediati quando trasirono du belle picciotte di Vigata che gli fecero perdere i sentimenti della raggia”.
M: “Ah, buni”.
F: “Poi doppo avere preso i cellulari delle picciotte il critico addifese a voci alta quel giurnalista del giornale del Norddi che ieri l’altro aveva parlato male della nostra bedda Sicilia e delli miridionali, asserendo che era suo diritti farisi ciò e che il Filtri Vittori non aveva offiso nsciuno e parlato cristianamente”.
M: “Quindi?”.
F: “Nenti dutturi: acchilo punto partì dalli sali dei Carmelitani un verso tra il nasali ed il labiali che protattosi nel tempo venne ad assumeri – secondo lo Sgarbi Vittorio – “un attacco alla sua persona ed alla sua qualità di critico d’arte di fama internazionale”.
M: “Astringimo Fazio che io havio un sacco di carte da firmare che devono partiri per la Questura di Montelusi”.
F: ”Insomma lo Sgarbi verrà tra poco da Vossia per sporgere regolari denunci per verso gli ‘gnoti versatori assumendo che debbano – se da noi ‘ndividuati – puniti per oltraggio a se medesimo”.
M: ”Ogni cittadino havi il diritto alla denunci”.
F: “Sì, dutturi ma il soggetto in questioni havi un mallittissimo carattiri e non vorrei che finisse a sciarriare cu Vossia”.
M: ”Ragioni havi, Giuseppe. Allora sai che facimo? Lo facciamo accogliri dal vicecommissario Augello e dopo l’estensione della denunciu entrambi chiameranno i cellulari delle picciotte e la cosa finisce come il mundo sabi”.
F: “Lei havi sempre l’accursio giusto dutturi”.
Fazio (ispettore del medesimo Commissariato): “Fazio, commissario”.
M: “Trasissi… Che fu?”.
F: “Nenti; ier sera in paisi c’è stato un po’ di scarmazzo… Ricorda Vossia che s’inaugurò quella mostra di pitturi dello Seicento con la direzione di quel critico d’arti famuso in tutta Itali?”-
M: “Comu no, m’arricordo. E allora?”.
F: “Sgarbi Vittorio – così chiamasi il critico – appena trasì nella ex sala delli Carmilitani scalzi – dove svolgesi la suddetta mustri – missesi a fari subito vuci”.
M: “Faziu, stringissi il fatto. Pirchì ci fu il busillis?”.
F: “Commissariu, lo Sgarbi assunse che nulla era al posto suu e che da noi alla Sudde non si potiva nimmino organizzare una retrospittiva di pupi… “.
M: “Embé, come fini il tutto, a schifio?”.
F: “Nonsi dutturi, lo Sgarbi s’acquietò immediati quando trasirono du belle picciotte di Vigata che gli fecero perdere i sentimenti della raggia”.
M: “Ah, buni”.
F: “Poi doppo avere preso i cellulari delle picciotte il critico addifese a voci alta quel giurnalista del giornale del Norddi che ieri l’altro aveva parlato male della nostra bedda Sicilia e delli miridionali, asserendo che era suo diritti farisi ciò e che il Filtri Vittori non aveva offiso nsciuno e parlato cristianamente”.
M: “Quindi?”.
F: “Nenti dutturi: acchilo punto partì dalli sali dei Carmelitani un verso tra il nasali ed il labiali che protattosi nel tempo venne ad assumeri – secondo lo Sgarbi Vittorio – “un attacco alla sua persona ed alla sua qualità di critico d’arte di fama internazionale”.
M: “Astringimo Fazio che io havio un sacco di carte da firmare che devono partiri per la Questura di Montelusi”.
F: ”Insomma lo Sgarbi verrà tra poco da Vossia per sporgere regolari denunci per verso gli ‘gnoti versatori assumendo che debbano – se da noi ‘ndividuati – puniti per oltraggio a se medesimo”.
M: ”Ogni cittadino havi il diritto alla denunci”.
F: “Sì, dutturi ma il soggetto in questioni havi un mallittissimo carattiri e non vorrei che finisse a sciarriare cu Vossia”.
M: ”Ragioni havi, Giuseppe. Allora sai che facimo? Lo facciamo accogliri dal vicecommissario Augello e dopo l’estensione della denunciu entrambi chiameranno i cellulari delle picciotte e la cosa finisce come il mundo sabi”.
F: “Lei havi sempre l’accursio giusto dutturi”.
Vincenzo Aiello ilnapolista © riproduzione riservata