Il Corriere della Sera dedica un’ampio spazio all’evento. 552 atlete. L’età media è di 26 anni e 6 mesi. La più giovane è australiana, la più anziana è brasiliana. Il club più rappresentato è il Barcellona

Stasera alle 21 inizierà il Mondiale di calcio femminile. L’ottava edizione (soltanto) della Fifa Women’s World Cup. Una storia brevissima. Finora hanno vinto tre volte gli Usa, due volte la Germania, una la Norvegia e una il Giappone.
Ci sono però delle prime volte da elencare, in questo Mondiale. Lo fa Gaia Piccardi sul Corriere della Sera.
Innanzitutto, tra le 24 Nazionali in campo, ci sono quattro debuttanti: Cile, Scozia, Sudafrica e Giamaica. Proprio quest’ultima sarà avversaria dell’Italia. La sua storia l’abbiamo già raccontata: è finanziata dalla figlia di Bob Marley, Cedella.
Sarà anche il Mondiale in cui esordisce la Var per le signore. E il mese della “sperimentazione linguistica”. Si dovrà dire “portiere” o “portiera”? “Capitano” o “capitana”? Arbitro o arbitra? Dato che, a proposito, il fischio di inizio di Francia-Corea del Sud, stasera, lo darà Claudia Umpierrez, al Parco dei Principi.
Il calcio femminile non è mai stato sotto i riflettori come in questo momento, scrive il Corriere della Sera:
“È il momento di dimostrare che la ricchezza delle ragazze è fatta di tecnica, fair play, pochi falli, alto tempo effettivo di gioco e zero simulazioni”.
Una scommessa, il Mondiale femminile, qualcosa in cui la Fifa crede, anche se, come scrive la Piccardi, “non scuce abbastanza”: la vincitrice incasserà solo 4 milioni di dollari, ovvero quasi un decimo dei 38 vinti dalla Francia a Russia 2018.
“Non c’è da stupirsi che, prima ancora di cominciare, si sia scatenata la battaglia del grano: l’Australia, rivale delle azzurre domenica a Valenciennes, ha accusato la Fifa di sessismo e lanciato la campagna #ourgoalisnow, chiedendo eguaglianza di prize money (400 mila dollari contro 30 mila) come nel Grande Slam del tennis. Il paradosso è che gran parte delle calciatrici a Francia 2019, a cominciare dalle italiane, deve ancora vedersi riconosciuto lo status di professionista”.
L’età media delle 552 atlete è di 26 anni e 6 mesi. La più giovane è l’australiana Mary Fowler, 16 anni. La più anziana è la brasiliana Formiga, che ne ha 41 e che se fosse schierata dal c.t. Vadão, batterebbe il record di anzianità. Il club più rappresentato è il Barcellona, con 15 calciatrici.
Tanti i nomi da tenere d’occhio in questo Mondiale.
Marte, 33 anni, brasiliana, al suo quinto Mondiale da capocannoniera assoluta con 15 gol, “uno in più dei totem Abby Wambach e Brigit Prinz”. Dzsenifer Marozsan, centrocampista offensiva di Lione e Germania, figlia d’arte; Wendie Renard, centrale difensiva della Francia; Steph Houghton per l’Inghilterra; Vivianne Miedema, bomber dell’Arsenal e dell’Olanda.
E poi ancora, dagli Usa, Carli Lloyd, autrice di una tripletta in 16 minuti nella finale 2015 con il Giappone; Alex Morgan, stella interplanetaria del brand Nike; Megan Rapinoe, icona gay.