Ora il tecnico toscano promette di mettere lo stesso impegno con la sua nuova società

Sarri forte e preparato a rispondere a tutte le domande quello apparso ai microfoni nella conferenza stampa di presentazione come allenatore della Juve. Anche quando dai giornalisti arriva una domanda riguardo alle sue parole contro i bianconeri mentre era sulla panchina del Napoli
«Io penso che ho vissuto 3 anni in cui mi svegliavo la mattina e il primo pensiero era sconfiggere la Juve, il mio dovere morale e professionale era creare tutte le situazioni possibili per sconfiggerla. Ci riproverei, lo rifarei. Poi è chiaro che è un’avversità sportiva e quando finisce, finisce, è finita. Quindi la mia professionalità mi porterà a dare tutto per questa società, tutto quello che ho fatto posso farlo fatto con mezzi e modi sbagliati ma è intellettualmente giusto»
Ha parlato di obbligo morale e professionale, una spiegazione in cui è apparso che riducesse le sue parole ad una specie di parte da recitare
Hai recitato una parte per colmare il gap con la Juve?
«Ho fatto tutto quello che potevo fare per dovere morale perché stavo rappresentando un popolo che da 30 anni non vinceva. Ho l’obbligo di tirare fuori il 110% da tutti, giocatori, società e pubblico, poi il coinvolgimento emotivo era forte, c’erano tutte le componenti. Poi come tutte le storie finiscono, io posso prendermi un parte della colpa non tutta. Ho fatto una scelta estrema di andarmene per un anno, e adesso devo portare rispetto alla mia professione. È un percorso normale poi se ci si va a ricamare sopra non se ne esce»
Ora il tecnico toscano promette di mettere lo stesso impegno con la sua nuova società