Per molti, Sarri è stata la scusa per tornare bambini e giocare ai rivoluzionari. La verità è che, vada o meno alla Juve, la frattura sentimentale si è consumata. L’analisi di Guido Ruotolo
Quanti orfani ha lasciato a Napoli il Comandante. Perché in molti pensavano di aver trovato in lui il Che Guevara, il subComandante Marcos, forse Chavez, sicuramente Fidel. Era la scusa, il ragioniere Sarri, per molti napoletani, di tornare bambini, ragazzi, rivoluzionari con l’eskimo o la camicia verde con i tasconi.
Non è ancora detto che vada alla Juve ma ormai il divorzio sentimentale si è consumato. Anche se molti orfani non vogliono ammetterlo.
Solo uno sopravvive al tempo e alle intemperie delle cattiverie umane. Sì è lui, Diego Armando Maradona, nei secoli dei secoli il mito di Napoli, il san Gennaro laico indistruttibile.
Confesso che quando penso a lui, rivedo una scena di “La mano de dios” di Emir Kusturica. È quando Maradona, militante eroico delle cause perse (il fronte del sud del mondo, il cheguevarista, etc) racconta di quella volta che l’avvocato Gianni Agnelli gli mise davanti un assegno vuoto: “Scriva lei la cifra”. E Maradona rifiutò.
Questi sono i miti. Non scomodateli per altro.