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ABC: Come il calcio ha cambiato l’occidente

Assistendo ai festeggiamento dei francesi di origine algerina sugli Champs-Élysées, il giornalista si domanda quando l’occidente accetterà l’integrazione

ABC: Come il calcio ha cambiato l’occidente

Un discorso complesso quello in cui si lancia Pr Guy Sorman su ABC, che infatti conclude chiedendo ai lettori se sono d’accordo con la sua lettura, in cui si chiede quando l’occidente accetterà le differenza culturali che orami fanno parte delle sue usanze.

Parte dalle manifestazioni che ci sono state a Parigi a seguito della vittoria dell’Algeria nella Coppa d’Africa, ne è stato diretto protagonista trovandosi a cena sugli Champs-Élysées, dove nonostante la lontananza dalla partita, una folla di manifestanti ha invaso le strade cantando, gridando e brandendo la bandiera algerina. Ma nessuno di loro parlava arabo, nessuno di loro era nato in Algeria, la grande maggioranza sono nati in Francia da genitori francesi, perché il fenomeno dell’immigrazione da quelle zone risale agli anni ’50. Ancora insiste Sorman nessuno di loro inneggiava al proprio paese d’origine contro quello ospitante, per loro era un’occasione buona per uscire dai ghetti e farsi vedere nelle zone borghesi

Queste giovani manifestanti, tra le quali c’erano poche donne, ci stanno dicendo: «Siamo francesi, ovviamente, ma a modo nostro, non tuo. Non abbiamo intenzione di tornare nel nostro Paese perché adesso siamo in Francia»

Una manifestazione pacifica che aveva il senso portare in evidenza che esiste tutto un mondo che i francesi, quelli che si ritengono tali di diritto, negano o vogliono nascondere, ma che esiste e rappresenta una grande percentuale della popolazione della capitale.

Questi manifestanti rimproverano anche ai francesi di mantenere per loro tutti i poteri conferiti loro fatto di sentirsi più francesi degli altri, i diritti di istruzione, politica e migliori posti di lavoro. Dopo tre generazioni, che essi sono arrivati dal Maghreb devono condividere solo le briciole

Sorman denuncia in definitiva che sull’argomento c’è una grande autocensura in Francia quando si tratta di parlare dei cosiddetti “giovani del vicinato”, ma la situazione è simile in tutta Europa e finanche negli Stati Uniti, dove 150 anni dopo l’emancipazione degli schiavi, i loro discendenti sono ancora per lo più gli americani più poveri.

Anche i romani, conclude Sorman, nel crepuscolo del loro impero, affrontarono una situazione simile: dovevano spingere i barbari fuori città o concedere loro la cittadinanza?

Fu scelta la seconda opzione, così che i barbari conquistarono l’Impero. A questo punto si oppongono a due interpretazioni. Per alcuni, questa invasione barbarica ha portato alla caduta dell’Impero. Ma per i più ottimisti, la nostra civiltà occidentale è avvenuta proprio con la caduta dell’antica Roma.

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