Su Repubblica il racconto del “paradosso maledetto di Messi”

Maurizio Crosetti scrive oggi su Repubblica del “paradosso maledetto di Messi”.
Una sconfitta pesante quella della sua argentina in finale di Copa America con il Brasile.
se per alcuni è lui il più grande calciatore di tutti i tempi, di sicuro la sua Argentina di quei tempi, proprio tutti, è la peggiore.
Sono 26 anni che l’argentina non vince nessun titolo e Messi, nonostante le vittorie con il Barcellona, non ha mai vinto nulla con la Selección.
Il più grande artista del calcio postmoderno, 34 trionfi col Barcellona comprese 4 Champions e 5 Palloni d’oro, in nazionale arriva sempre dopo e tardi, che giochi bene (come in questa Coppa America) oppure male. La fine è nota.
Questo l’amaro commento di Crosetti anche dopo le dichiarazioni del campione che ha accusato l’arbitro di non avergli concesso due rigori. Messi è il segno di come la bellezza resiste anche alla sconfitta
Avrà anche perso quattro finali (mondiale 2014, Coppa America 2007, 2015 e 2016), ma il suo calcio resta l’essenza di quanto e come possa essere il meglio del meglio, il distillato in purezza di ogni talento, tecnica più rapidità più senso del gol.
Ma Messi non è solo, la maledizione del’Argentina ha accompagnato tanti sui colleghi e grandi calciatori
Intere generazioni di formidabili giocatori, da Crespo a Mascherano, da Milito a Tevez, da Zanetti a Higuain hanno conosciuto lo stesso agro destino di Messi, il quale non si consolerà sapendo quante altre leggende siano rimaste senza nulla in mano in nazionale: Cruyff, certamente, ma anche Zico, e Paolo Maldini, e Figo, e Beckham, e Roby Baggio.
Messi come Jorge Luis Borges, che il Mondiale (il premio Nobel) non lo ebbe mai: peggio il Nobel.