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Diritti tv, De Laurentiis, Agnelli e Cairo in favore di Sky (non si fidano di Mediapro)

Repubblica fa il punto sulla battaglia commerciale. La proposta di Mediapro e i dubbi dei grandi club sia sulle garanzie sia sullo strascico di ricorsi in tribunale

Diritti tv, De Laurentiis, Agnelli e Cairo in favore di Sky (non si fidano di Mediapro)
Agnelli e De Laurentiis

Le due proposte in gioco

Repubblica fa il punto sulla partita diritti tv. E spiega – on Marco Mensurati e Matteo Pinci – che cosa è in ballo nella giornata di oggi: riunione probabilmente decisiva in Lega.

“Da una parte – scrivono – c’è una proposta fin troppo allettante: un miliardo e 150 milioni per realizzare il canale televisivo della Serie A. Dall’altra i dubbi sull’affidabilità di un partner con cui la Serie A è già in tribunale. La Lega calcio decide oggi il proprio destino. Sceglie cioè se affidare o meno se stessa a Mediapro, gli spagnoli che a febbraio 2018 si aggiudicarono i diritti del campionato italiano ma dopo aver versato i 64 milioni di cauzione non riuscirono a presentare le garanzie a sostegno della loro offerta, facendo naufragare l’assegnazione. Oggi ci riprovano con la terza versione di una proposta più articolata: a tutti gli effetti, un all-in. Quel miliardo e 150 milioni annui – 177 milioni in più di quanto pagano oggi Sky e Dazn – non servirà per prendere i diritti. Ma per permettere a Mediapro di produrre e, forse, distribuire dal 2021 per sei anni, “Serie A Channel”, un canale tv che trasmetta in esclusiva le partite, i gol, le azioni del campionato italiano”.

Il tema centrale sono le garanzie, ricorda Repubblica.

“Il minimo di 1.150 milioni è “assicurato” da una lettera della capogruppo Joye Media, partecipata al 54% dal colosso Oriental Hontai Capital, che si impegna a coprire comunque la cifra. Ma la fideiussione bancaria vera e propria copre solo 200 milioni, ossia il differenziale tra il minimo garantito e i 950 milioni che il mercato dovrebbe comunque offrire”.

Si finirebbe in tribunale

Proprio il tema delle garanzie lascia aperte le perplessità di Cairo, De Laurentiis e Agnelli. Molto critici di fronte all’idea di scaricare Sky, partner di fiducia che oggi versa 780 milioni all’anno, a vantaggio di uno che non ha dato dimostrazione di affidabilità. Tanto più che il business plan degli spagnoli prevede di utilizzare proprio Sky come distributore per raggiungere gli utenti finali. Insomma, secondo Cairo & co. sarebbe una scelta a dir poco temeraria che avrebbe un inevitabile e sanguinoso esito in tribunale.

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