In prima pagina sul Giornale: “Escludo qualunque appiglio di propaganda politica, trattasi, al Massimo, di astinenza da salamelle e festa dell’Unità. Più un gruppo di partigiani reduci dalla Liberazione, sembravano un manipolo di ciuchi in sbornia da piola”

Vi proponiamo integralmente quanto scritto da Tony Damascelli, oggi, su Il Giornale:
I magnifici sette di Maurizio Sarri, al secolo la brigata che collabora con il toscano, una mattina si son svegliati e han trovato l’invasor.
Così hanno cantato per il rito di iniziazione goliardico, cameratesco, indispensabile per entrare a far parte della comitiva bianconera. È toccata ad altri nuovi clienti con melodie varie, da Volare a Despacito, ma i compagni, diciamo bene, di Sarri hanno voluto vincere il neurofestival juventino esibendosi in Bella Ciao, leitmotiv tra gli attori della Casa di Carta.
Qui la Casa non è di Carta ma blindata, la Juventus è il club di Andrea Agnelli, è forse lui l’invasor?
Escludo qualunque appiglio di propaganda politica, trattasi, al Massimo, di astinenza da salamelle e festa dell’Unità, i sette più che un gruppo di partigiani reduci dalla Liberazione sembravano un manipolo di ciuchi in sbornia da piola.
Va da sé che immagini e sonoro dell’evento abbiano provocato reazioni allergiche tra le madamine del dolce pensiero e cori euforici tra i rappresentanti dei centro sociali giornalistici che avranno un motivo in più per schierarsi a fianco del rivoluzionario venuto da Napoli per far saltare il capitalista padrone.
Una normalissima festicciola, mancavano gavettoni e torta in faccia.
Da escludere provvedimenti della proprietà, il capo azienda si occupa d’altro anche se qualcuno l’ha sentito accennare all’aria di Puccini: «Nessun dorma, all’alba vincerò».
Alla prossima canzone.