Le parole del presidente in una lettera: “Il traffico è stato molto intenso e l’allenatore è rimasto bloccato per quasi due ore, cosa che non è mai accaduta nella nostra esperienza nel mondo”
Abbiamo scritto, nei giorni scorsi, dell’affaire Ronaldo che ha coinvolto la Juventus in Corea.
Nel contratto per l’amichevole di Seul contro le stelle della K-League, giocata dalla Juve la scorsa settimana, c’era una clausola che prevedeva la presenza di Cristiano Ronaldo in campo per almeno 45 minuti. Ma il portoghese non ha giocato nemmeno un minuto per affaticamento muscolare. Così, la Corea si era detta pronta a chiedere un rimborso al club bianconero.
Ieri è arrivata la risposta di Andrea Agnelli. Il presidente ha respinto qualsiasi accusa e, anzi, si è lamentato dei disagi subiti nella trasferta. Agnelli dichiara che la squadra ci ha messo più di due ore ad uscire dall’aeroporto e che il ritardo ha anche costretto a spostare il calcio di inizio della partita di 15 minuti.
“La Juventus è arrivata all’hotel alle 16.30. Non c’era tempo per riposare o per svolgere regolarmente attività pre-partita. Nessuna scorta di polizia è stata fornita all’autobus della Juventus. Il traffico è stato molto intenso e l’allenatore è rimasto bloccato per quasi due ore, cosa che non è mai accaduta nella nostra esperienza nel mondo”.
Agnelli è irremovibile nella sua risposta:
“Respingo l’accusa di comportamento irresponsabile”.