Una domanda. Quando si decide di sospendere la partita e dare una risposta concreta al razzismo da stadio?
FALLI DA DIETRO – COMMENTO ALLA 1° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2019-20
E’ già casino totale.
Manco il tempo di cominciare che già si sbatte contro le nuove regole. Che invece di risolvere i problemi li complicano.
Tre episodi mostrano tutto il ridicolo e l’assurdo di questa novità sul mani in area, non più valutabile con l’intenzionalità.
Manco il tempo di cominciare e già è chiara una cosa. Il metro non è uniforme. E chissà se lo sarà mai.
A Cagliari si arriva al paradosso.
Fuori discussione la non volontarietà di Cerri, perché è di spalle quando la palla gli arriva sul braccio.
Si potrebbe a sto punto aprire un dibattito sulla volontarietà di Chancellor di colpire o no la mano del nove sardo.
Al Franchi
Al Franchi il 5° minuto è storicamente fatale agli azzurri.
Rigore un tempo inesistente su mani del Signorinello Pallido.
Poi è festival di gol, ma anche di svarioni colossali.
Non sarebbe piaciuta a Gioabrerafucarlo, ma è stata una partita-spettacolo.
Partenza mozzafiato della nuova viola dei giovani rampanti e sfacciati e del Commisso in passerella.
Sottil figlio d’arte fa sfracelli a destra, Chiesa figlio d’arte fa sfracelli a sinistra.
La coppia centrale più forte del mondo è sistematicamente saltata dalle folate stilnoviste.
Il Signorinello pallido non tiene la posizione, e rischia di combinare guai.
Piovono cartellini gialli a vanvera di un arbitro che non ne azzecca una.
Poi il Napoli si raccapezza. Anche perché i viola rallentano.
I tre elfi dei boschi e dei torrenti lì davanti rimandano a un’epoca che fu e ricamano trame dorate di poesia.
E non ce n’è per nessuno.
Complice anche l’arbitro che continua a combinare sfracelli. Regala un rigore al Fiammante Fiammingo e sorvola su un fallo ai danni di Ribery.
Tre punti alla fine, ed è quel che conta.
Ma anche tre pere beccate che devono far riflettere.
Devono far riflettere anche i cori e gli insulti durati novanta minuti.
Una domanda. Quando si decide di sospendere la partita e dare una risposta concreta al razzismo da stadio?
A Torino l’hotel con 35 camere, ma loro dicono che sono 37
Mentre a Torino apre il primo hotel della Juve, con 35 camere, anche se loro sostengono siano 37, al Tardini scende la squadra di Acciu.
Nel frattempo hanno rubato anche l’azzurro al Napoli, e passano grazie a un golletto di puro culo del Macaco.
Tutto il resto è noia.
Il Toy Boy vuole segnare a tutti i costi. Pretende dai suoi costantemente il pallone. Perché lui e solo lui ha facoltà di tirare in porta.
Succubi e mansueti tutti lo servono con devozione. Anche il Gordo, nella mesta speranza di una riconferma. La vecchiaia è uguale per tutti. E a una certa età tutti cercano il posto fisso.
Il Toy Boy bulimico, smania e tira da ogni dove. Ma non ne centra uno. E una volta che riesce a metterla dentro, il Var gli nega il goal per un capello.
Non mancano le sorprese.
La più imprevedibile è forse quella di Cagliari con la vittoria bresciana grazie al rigoraccio che ho descritto in partenza.
Partita avvincente con tanti spunti tattici e tecnici. E tanti bei giocatori in evidenza. Donnarumma, ad esempio. E Bisoli.
Ma su tutti emerge il numero 4. Che meraviglia!
Parte da metodista. E chiude da attaccante puro, dopo aver giocato dappertutto.
Il suo nome è Sandro. Il cognome: Tonali. Ha diciannove anni. Ed è il futuro.
E’ una sorpresa anche il primo Milan di Giampaolo, sconfitto al Dacia da un goal del meno atteso degli esordienti. Quel Rodrigo Becao difensore brasiliano pescato nel CSKA Mosca.
Il tecnico pescarese avrà da recriminare per il mani di Samir non punito allo scadere. Ed è questo il terzo episodio di giornata su una regola confusa. Ma dovrà riconoscere che il lavoro da fare è ancora tanto, se vuol dare la sua impronta alla squadra.
Emozioni all’Olimpico.
Con due difese pazze. Che distruggono sistematicamente quello che gli attacchi costruiscono.
Nonno Andreazzoli è bravo sul serio. I suoi Grifoni mai domi riescono a recuperare tre volte.
Gli Aquilotti prendono il largo a Marassi nel doppio confronto di giornata Roma-Genova.
Sergheji è già ad alti livelli e Ciruzzo il torrese si conferma bomber di razza. Ma è la prova di maturità di tutta la squadra che convince.
Convincono i successi di Mazzarri e soprattutto quello di Gasp, che riesce a ribaltare uno 0-2 su un terreno infuocato.
La notizia più bella. Dopo 40 giorni di ospedale Sinisa torna in campo. Un leone non si smentisce.