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Damascelli: Gli arbitri e i loro capi stanno uccidendo il gioco delegittimando il proprio mestiere

Su Il Giornale: E’ tornato il vero calcio, con la solita comica del Var. Annullato un gol a Ronaldo per questioni di omero, una virgola, un centimetro

Damascelli: Gli arbitri e i loro capi stanno uccidendo il gioco delegittimando il proprio mestiere

Una Juventus che “prima corre e poi nuota nell’afa di Parma tornando ai vecchi difetti, football parrocchiale, errori infantili, totale assenza di un’idea”.

Lo scrive Tony Damascelli su Il Giornale.

Un gioco che non può essere dovuto solo all’assenza di Maurizio Sarri in panchina. Può capitare, come è capitato a tante altre grandi squadre in giro per l’Europa,

“ma di certo questa Juventus, uguale a quella premercato, non ha dato segni di miglioramento se non nella prima parte, roba piccola per chi vuole vincere ancora e tutto”.

Nella parte finale della partita è entrato in campo Rabiot,

“che è sembrato un turista da spiaggia, se ci fosse stato Sarri in campo lo avrebbe rimandato sotto la doccia per il comportamento indisponente”.

E’ tornato il vero calcio, scrive Damascelli, “con la solita comica del Var”. Si riferisce al gol annullato a Ronaldo

“per questioni di omero, una virgola, un centimetro”.

E arriva a una conclusione amara:

“Gli arbitri, i loro capi, da Collina a Nicchia, da Rizzoli a Busacca, dalla Fifa all’Aia stanno uccidendo il gioco e non possono capirlo perché nulla hanno a che fare con il football se non per carrierismo. Penso a quante storie sarebbero cambiate in questo secolo, quanti gol sarebbero stati annullati e quanti arbitri non sarebbero entrati nella cosiddetta letteratura calcistica, da Concetto Lo Bello a seguire, tutta roba annullata da queste tecnologie che non aiutano ma intossicano”.

Se davvero ci fosse stata “voglia e coscienza, di cambiare e migliorare il gioco” sarebbe bastato

“trasferire la goal technology al fuori gioco, si è in off side non per una testa, per un ginocchio, per un braccio ma perché si è al di là, totalmente, dell’avversario come accade, appunto per la palla che supera la linea bianca. Ma è chiedere troppo per chi sta ammazzando il gioco delegittimando il proprio mestiere”.

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