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Ziliani (Fatto): Gli agenti come top player. De Laurentiis si sacrifica e perde Pépé

I procuratori (agenti-piranha) aggirano il tetto stabilito dalla Fifa e chiedono quello che vogliono. E intanto i bilanci dei club italiani sono colabrodo

Ziliani (Fatto): Gli agenti come top player. De Laurentiis si sacrifica e perde Pépé

Nella sua consueta rubrica del lunedì sul Fatto Quotidiano Paolo Ziliani parla dei procuratori e del loro strapotere sul mercato.

“Domanda: a voi entusiasma di più un gol segnato a cento all’ora da Mbappè o un arrivo con sgommata in auto di Mino Raiola?”

E’ la domanda che si pone Ziliani, chiamando in causa l’ovazione con cui i tifosi della Juventus hanno accolto Mino Raiola il giorno delle visite mediche di De Ligt.

171 milioni nel 218

Nel 2018 i club di serie A hanno pagato ai procuratori 171 milioni, ma forse, ipotizza, sarebbe stato meglio spenderli per  Mbappè.

“Ci avrebbero guadagnato tutti. C’è qualcosa che non va nel calcio e in quello italiano in particolare”.

Le commissioni pagate agli agenti l’anno scorso sono aumentate del 24%, scrive Ziliani. Nel 2017 sono state 138 milioni, nel 218 sono arrivate a 171, più della metà elargiti da Inter (24,936), Juventus (24,310), Roma (22,979) e Milan (16,713).

Un esborso che si poteva evitare, visto che il presidente della Lazio Lotito se l’è cavata con poco più di 4 milioni, meno dell’Udinese, del Genoa, del Sassuolo.

“Detto en passant: Lotito è anche il solo presidente che abbia messo in atto una vera, seria, drastica politica di rottura con le tifoserie ultrà. Altro che chiacchiere e distintivo!”

I bilanci italiani sono colabrodo

Anche in Premier i procuratori guadagnano moltissimo. Nel 2018 i club hanno pagato agli agenti 260 milioni di sterline, cioè circa 300 milioni di euro (con il Liverpool che è in testa alla classifica con 43). Ma la differenza sta nei bilanci. Quelli dei club inglesi scoppiano di salute, mentre quelli italiani sono dei colabrodo.

“I 717 milioni di plusvalenze messi a bilancio dai club di A nel 2018 sono al 75% fasulli, non corrispondono cioè a denaro contante entrato in cassa, e lo sanno tutti”.

La tendenza del 2019

Sono soldi destinati a non rientrare mai più, scrive Ziliani, e nel 2019 non accenna ad andare meglio, anzi.

Manca un mese alla fine del mercato

“e la Juventus ha già pagato 10 milioni di “oneri accessori” alla mamma di Rabiot, 10,5 a Raiola per De Ligt e a dispetto del sacrificio di De Laurentiis (Napoli) che nel tentativo di non dissanguarsi con gli agenti s’è visto sfilare Pépé dall’Arsenal, il calcolo degli onorari che potrebbero gravare sui futuri affari pensando a Lukaku (Pastorello), Dybala (Antun), Correa (Jimenez), Lozano (Raiola), James, Cancelo e Silva (Mendes), per non parlare di Pogba (Raiola), fa tremare le vene ai polsi”.

Forbes ha stilato una classifica sulle commissioni degli agenti che vede al primo posto Mendes, poi Barnett e terzo Raiola.

Le regole violate

La Fifa ha provato a contenere questa emorragia fissando un tetto pari al 3% dello stipendio lordo del giocatore o del prezzo del trasferimento. Eppure gli agenti sono riusciti ad aggirare l’ostacolo.

“L’impressione è che il frontale sia alle porte. Ma nella vita tutto cambia: un tempo ci si esaltava per le 13 Champions vinte dal Real, le 7 del Milan e le 6 del Liverpool, domani ci esalteremo per la sfida a chi guadagna di più tra Mendes, Raiola e Ramadani. Sono loro i nuovi top player. Ognuno ha la bambola gonfiabile che si merita”.

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