L’allenatore contento della vittoria Si può giocare meglio ma in questi momenti è importante mostrare solidità e maturità»
L’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti ai microfoni di Sky al termine della vittoria conquistata al San Paolo contro il Verona in una partita molto complicata
Particolarmente soddisfatto oggi?
«Il risultato è importante per ripulire l’ambiente da qualche scoria. La seconda parte della gara è stata ben controllata. Abbiamo giocato con una squadra molto fisica e abbiamo fatto fatica a entrare in partita nel primo tempo. Si può giocare meglio ma in questi momenti è importante mostrare solidità e maturità»
Quali sono stati i vostri demeriti
«Quando non difendiamo con 4-4-2 portavamo i nostri esterni sui loro centrali e non sempre ci sono stati i tempi giusti. Lì abbiamo sofferto un po’, nella ripresa ci siamo abbassati un po’ e abbiamo gestito bene»
Milik
«Ha avuto un problema che ha risolto da poco, sta ritrovando condizione e fiducia. Per un attaccante il gol trovato in Nazionale è stata la chiave per cambiare la chimica»
Su Di Lorenzo
«Di Lorenzo sorprende ogni volta, sa fare tutto e lo fa con grande umiltà e semplicità, per quello gli vengono bene»
Sulle posizioni dei calciatori che cambiano sempre
«È un bel dilemma. Abbiamo per fortuna giocatori che non sono specialisti e che possono giocare in diverse posizioni del campo il che dipende dalle interpretazioni che vogliamo dare ad una partita. È vero che alcuni pensano che questo cambio di posizioni possa penalizzare l’identità, ma l’identità della squadra è molto chiara»
Insigne sorridente, tutto chiarito?
«Era già chiarito prima, é stato chiarito il giorno dopo. Per me il discorso era chiuso e lui era tornato ad allenarsi come di solito fa. La sua serenità è molto importante perché lui è il capitano»
Operazione Ibra è partita?
«No, lo chiamo stasera per il fuso orario (scherza)»
Cosa gli dice?
«Ti aspettiamo»
Lo prenderebbe?
«Guardavo le statistiche della Mls, perché lo seguo con molto affetto, e in 29 partite ha fatto 30 gol e in 58 gare invece 52. Domani dopo che l’ho chiamato vi dico tutto»