Lo sponsor ne ha assegnata solo una, gialla, valida per tutti gli incontri e tutte le squadre. Ora Nicchi pretende che a comprarne delle altre siano le società
Gli arbitri hanno una nuova maglia. E’ firmata Legea. Lo sponsor tecnico che ha sostituito, da questa stagione, la Diadora.
Il problema è che, scrive il Corriere dello Sport, mentre gli arbitri di serie A e B hanno ricevuto quattro maglie di quattro colori diversi (gialla, rossa, blu e nera) in modo da poterle adattare in base alle squadre che dirigono, quelli di serie minori, dilettanti Regionali e Provinciali, ne hanno solo una, gialla.
Dovranno utilizzare quella tutto l’anno e con tutte le squadre, anche se indossano divise dello stesso colore.
La questione era stata già sollevata nelle amichevoli precampionato, tanto che l’Aia aveva dato il permesso di utilizzare, in casi di necessità, la vecchia maglia Diadora. Cosa che, però, ovviamente non ha gradito Legea.
Il presidente dell’Aia ha dunque dovuto fare marcia indietro. Con una nota diramata martedì ha imposto l’utilizzo della nuova divisa Legea a tutti gli ufficiali di gara.
E allora come si risolve il problema? Il regolamento prevede che le due squadre in campo devono indossare colori utili a distinguere tra loro e anche dall’arbitro.
La soluzione la spiega Nicchi:
“Abbiamo condiviso con la Lnd che le società interessate forniscano un’ulteriore divisa (o la sola maglia) Legea, di colore alternativo, da rendere disponibile nello spogliatoio ad uso del direttore di gara, che la restituirà alla società a fine partita”.
Una soluzione che lascia sconcertati, scrive il Corriere dello Sport. Innanzitutto perché c’è uno sponsor che dovrebbe fornire il materiale necessario, senza delegare alle società. Ma neanche l’Aia dovrebbe farlo, visto che prende soldi dalla Legea.
E poi, ancora:
“Chi deve ospitare sui propri campi cinque, sei arbitri a giornata, che fa, riutilizza sempre la stessa maglia (non vorremmo essere nel sesto direttore di gara) o ne deve acquistare sei?”.