Cambiare la formazione in campo serve per preservare i suoi giocatori e per tenere unito il gruppo

Sette formazioni diverse in sette partite, questi i numeri del Napoli di Ancelotti, come scrive la Gazzetta dello Sport.
Qualcuno ha ipotizzato che Carlo Ancelotti stia lavorando ancora alla fase sperimentale e non ha certezze. Qualcun altro, invece, è convinto che un turnover esagerato potrà creare problemi nel tempo.
Ma Ancelotti non si lascia influenzare e va avanti per la sua strada, supportato dall’esperienza che gli permette di avere fiducia nelle sue scelte. Del resto il turnover non è un vezzo, ma nasce dalla necessità di preservare la squadra nel tempo per arrivare fino in fondo. Se si vuole andare avanti in tutte le competizioni, significa giocare ogni 3 giorni, senza avere il tempo di recuperare del tutto.
Un aspetto cheAncelotti e il suo staff curano con particolare attenzione per evitare infortuni e per arrivare in primavera e, dunque, nella fase finale del campionato, in buone condizioni per affrontare l’eventuale sprint finale.
Del resto anche il Napoli ha i suoi punti fermi, Meret, Manolas, Koulibaly, Callejon, Fabian Ruiz, Insigne, Mertens sono i giocatori che hanno maggiore minutaggio, perché rappresentano la spina dorsale.