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In India la scuola (di un italiano) che ha sconfitto il bullismo e l’iperattività

L’ha fondata un ex insegnante. Un nuovo modello educativo che comprende meditazione, danza e agricoltura, tecniche per aumentare la concentrazione e l’attenzione

In India la scuola (di un italiano) che ha sconfitto il bullismo e l’iperattività

C’è una scuola, in India, che utilizza un nuovo e speciale modello educativo per contrastare violenze e bullismo tra i ragazzi. Anzi, le scuole sono tre, sono oggetto di studio da parte degli atenei di tutto il mondo e a crearle è stato un italiano.

Eliminare le violenze

Si tratta di Valentino Giacomin, 75 anni, ex insegnante delle elementari. Quando è andato in pensione, ha lasciato l’Italia proprio per fondare una scuola che avesse come obiettivo quello di eliminare violenze e stimolare le capacità di apprendimento dei ragazzi.

Così, ha utilizzato la sua liquidazione per acquistare 2mila metri quadrati di terreno a Sarnath, nel nord est dell’India. Ci ha fatto costruire una scuola per i figli dei Chakma, i rifugiati politici originari del Bangladesh che vivono in condizioni di estrema povertà, in zone sperdute, che sono raggiungibili solo a piedi.

“Siamo partiti con 4 maestre e 70 alunni. Dopo 25 anni abbiamo tre scuole, 1300 studenti e una cinquantina di insegnanti”.

Alice project

Oggi i tre istituti formano un unico polo, che va dalla materna all’università. Sono riconosciuti dal governo indiano, il Dalai Lama li ha visitati due volte, come anche Richard Gere.

Il progetto si chiama “Alice project”, come la protagonista del romanzo di Lewis Carroll:

“Tutti abbiamo bisogno di fare quello che fa Alice nel paese delle meraviglie, ma in maniera protetta. Dobbiamo prima conoscere noi stessi”.

Gli istituti accolgono soprattutto ragazzi al di sotto della soglia di povertà. Tirano avanti con gli sponsor italiani ed europei.

Le materie di studio

La giornata inizia con la preghiera e la meditazione, i ragazzi sono invitati a sedersi su un grande tappeto a piedi nudi e a pensare a una persona che hanno ferito e a chiedersi perché lo hanno fatto.

Altra meditazione alla fine di ogni lezione, e poi tecniche per aumentare concentrazione e attenzione e anche tecniche alternative di apprendimento. Ad esempio la matematica si impara attraverso l’accensione di una sequenza di lampadine.

I programmi prevedono la «formazione integrata universale» che include danza, teatro, agricoltura, filosofia ed etica. Il metodo pedagogico è fondato sul concetto di unità tra mente e corpo. L’obiettivo è di indicare un percorso educativo alternativo, che pone al centro l’analisi della sfera emotiva e psicologica dei bambini.

Spiega Giacomin:

“L’intento è aiutare i ragazzi a conoscere se stessi, partendo dall’analisi e dalla gestione delle loro emozioni, positive e negative, per creare opportunità di relazioni corrette e fornire gli strumenti per una crescita equilibrata, in armonia con gli altri studenti. Tutto questo permette agli insegnanti di educare persone felici. I bambini attenti, concentrati e disciplinati di oggi saranno cittadini consapevoli e responsabili del domani”.

I risultati

E pare che il metodo funzioni. Secondo uno studio dell’Università indiana di Benares gli studenti dell’Alice project dimostrano più attenzione, memoria e disciplina rispetto alla media degli altri studenti indiani. E soprattutto non ci sono casi di bullismo, violenza e nemmeno di bambini iperattivi.

“durante la ricreazione abbiamo 1300 studenti che giocano senza il bisogno degli insegnanti”.

 

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