L’atleta della Nazionale che gioca a Madrid: «È una balla che nel calcio femminile fiocchino le omosessuali. In Italia tanti sportivi coprono il loro privato con relazioni di comodo”

Oggi Dribbling, il programma di Rai2 in onda alle 14, ospiterà un’intervista a Elena Linari, centrale
di difesa dell’Atletico Madrid e della Nazionale italiana.
Tra i temi affrontati, quello dell’omosessualità.
Nel 2018 la Linari ha abbandonato l’Italia ed è andata a Madrid
«A Madrid non ho nessun problema a parlare della mia omosessualità. E sapete perché? Perché non è un argomento scioccante come in Italia, dove tanta gente reagisce male. Essere gay in Spagna non è come essere gay in Italia. In Spagna la libertà di sentire è un valore condiviso, in Italia no».
La Linari continua dicendo che è pazzesco che mentre la gente soffre in Italia ci si lamenti se un figlio è omosessuale e anche sbattere la sua storia con la compagna sui giornali non ha senso. In un mondo normale, dice, certe rivelazioni non farebbero notizia.
«Trovo assurdo che il calcio femminile abbia bisogno che si parli dell’omosessualità delle giocatrici per far parlare di sé. Oltretutto è una balla che nel calcio femminile fiocchino le omosessuali. In Italia tanti sportivi coprono il loro privato con una relazione di comodo per evitare di scatenare i pregiudizi. Segno che non siamo pronti».