Ha debuttato con 6 gol al Genk, ha stupito tutti contro il Liverpool. Cresciuto nel network Red Bull è sempre stato accolto con ostilità ma ha sempre avuto ragione lui
Stasera il Napoli di Ancelotti affronterà, in Austria, il Salisburgo guidato da Jesse Marsch, primo tecnico Usa a guidare una squadra in Champions.
Marsch è subentrato a Marco Rose, oggi allenatore del Borussia Borussia Mönchengladbach.
Ha debuttato in grande stile, con una vittoria per 6-2 sul Genk, ma è stata la sconfitta contro il Liverpool a dargli maggiore visibilità, scrive Il Giornale.
Ad Anfield la squadra guidata da Marsch è riuscita a risalire dallo 0-3 al 3-3, poi ha dovuto arrendersi a Salah che ha segnato il gol della vittoria della squadra di Klopp. Ma il gioco del Salisburgo ha lasciato tutti a bocca aperta.
E’ stata una rimonta fantastica, che ha fatto il giro del web, come il discorso motivazionale di Marsch ai suoi nell’intervallo.
Prima di approdare sulla panchina del Salisburgo, Marsch ha lavora per anni nel network Red Bull.
Lo scorso anno è stato vice di Ralf Rangnick al Lipsia, ed ha poi assunto la guida della squadra nel finale di stagione.
Prima ancora allenava il Red Bull New York. Vi arrivò tra i fischi, ne uscì tre anni dopo come quale miglior coach di sempre.
Il Giornale scrive che
“l’essere sottovalutato è sempre stata una costante della carriera di Marsch”.
Il suo primo incarico al Montreal Impact durò solo una stagione, a causa di inconciliabili divergenze con la proprietà che era rappresentata dall’attuale patron del Bologna Saputo.
Neppure a Salisburgo è stato accolto bene. La scorsa estate partì la campagna “Nein zu Marsh” (No a Marsch) ma le lamentele sparirono dopo una sola sconfitta in 16 gare (quella col Liverpool) e la vetta del campionato con 47 reti segnate in 11 incontri.
“Pressing offensivo e ritmi alti in fase di possesso sono le armi principali del suo Salisburgo, uniti a una forte attenzione ai giovani. Haland (18 gol stagionali), Szoboszlai, Koita, Daka e Hwang i nomi più caldi”.