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Mazzarri: “Il Napoli è indimenticabile. Gli ultimi mesi furono complicati, mi voleva il mondo”

Il tecnico del Toro intervistato dal CorSport: “Hamsik è il calciatore ideale. Fui superficiale nell’andare all’Inter. Se avessi ragionato, sarebbe andata diversamente”

Mazzarri: “Il Napoli è indimenticabile. Gli ultimi mesi furono complicati, mi voleva il mondo”

Il Corriere dello Sport dedica un’ampia intervista all’allenatore del Torino Walter Mazzarri. Tra i temi toccati, c’è anche il Napoli.

A partire da Hamsik.

“Il calciatore ideale. Intelligente, professionale, si allena sempre con il sorriso. È un esempio. Per un allenatore avere uno come Hamsik in squadra è il massimo della fortuna. Il professionista ideale”.

Un calciatore con cui ammette di avere avuto un rapporto unico:

“L’intensità del nostro rapporto partiva da un rispetto profondo, unico. Non lui per me, lui per tutti”.

Mazzarri ammette che il Napoli gli è rimasto nella mente. Indica come partite più belle quella pareggiata con l’Inter che valse il ritorno in Champions dopo gli anni di Maradona e il 3-2 a Torino contro la Juventus. Tutti pensavano che sul punteggio di 2-0 per i bianconeri avrebbe messo un attaccante in campo, invece no

“Perdiamo 2-0, decido di togliere Campagnaro e di puntare su Datolo, un centrocampista. La svolta. Vinciamo 3-2 in rimonta con sorpasso grazie a una doppietta di Marek e a un gol proprio di Datolo. Si può immaginare cosa sia per un tifoso azzurro sbancare Torino bianconera con quelle modalità. Ma ne avrei tante altre: Napoli-Chelsea con un’eliminazione bruciante dalla Champions a Londra. La Coppa Italia dopo 22 anni: 2-0 alla Juve di Conte”.

Il tecnico dichiara di parlare di Napoli per un motivo ben preciso

“Gli ultimi mesi furono difficili, complicati, tormentati. Amore vero, ma fine di un ciclo fantastico. Mi voleva il mondo, credimi. Il mondo. E non intendevo deteriorare il rapporto con De Laurentiis, infatti dissi a tutti “ne parliamo a primavera inoltrata, non tormentatemi”. Chiedi all’avvocato Bozzo che curava i miei interessi. Lui mi proponeva “andiamo di qua, ci aspettano per parlare di là”. Certo, faceva bene il suo lavoro, ero un allenatore in scadenza. Ma avrei mancato di rispetto al Napoli, avrei calpestato quattro anni fantastici”.

Così chiese tempo alla Roma, dice, che poi scelse Garcia. Ma ci fu anche “il brutto destino” con l’Inter.

“Non avevo valutato bene la rosa, sono stato superficiale. E ho pagato. Moratti da lì a poco avrebbe ceduto il club, la colpa era sempre di Mazzarri. Mettiamola così: ci ho lasciato le penne perché era scritto così, se avessi ragionato non sarebbe accaduto”.

Mazzarri parla anche di Edinson Cavani

“Era reduce da una stagione a 14 gol, a Napoli raddoppiò, nel terzo anno addirittura 29. Ecco, questi numeri sono come le classifiche: nessuno può contraddirli, archiviati in qualsiasi banca dati”.

Sul Var, Mazzarri dice che va perfezionato e ammette invece di non accettare il limite nelle sostituzioni. Dovrebbero essere almeno quattro, o anche cinque, perché non è possibile portare tanti giocatori in panchina e poi limitarsi a tre campi. Ma vorrebbe una tagliola

“Devono essere cambi per non speculare. Altrimenti, cartellino giallo. In questo modo si aiuterebbe maggiormente l’allenatore e aumenterebbe la competizione, quella costruttiva, dentro un gruppo”.

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