ilNapolista

Questo Napoli è bello solo di notte (in Champions). È un lusso che può consentirsi?

Nessuno gioca come gli azzurri, nessuno ha tante frecce al suo arco e tante soluzioni tecniche a disposizione, eppure in campionato il Napoli non decolla

Questo Napoli è bello solo di notte (in Champions). È un lusso che può consentirsi?

Oggi è lunedì, il “tuosseco” del pareggio strappato alla Spal – come dicevano i vecchi cronisti – non è stato ancora del tutto smaltito ma con qualcuno dobbiamo prendercela. La fila è lunga, abbiamo solo l’imbarazzo della scelta, e allora procediamo per esclusione.

Con l’arbitro? No, anche se in combutta con il Var ha gestito male la vicenda rigore sì rigore no e ha tollerato il gioco al massacro di un paio di giocatori della Spal.

Con la Spal e con il suo tecnico che in qualche occasione ha dato l’impressione di voler partecipare alla manovra tanto incombeva sul campo ben oltre il perimetro di sua competenza? Neanche per idea, la Spal ha fatto  quello che poteva per non finire arrosto e lo ha fatto, come abbiamo detto, con un minimo di “ferocia” agonistica ma anche con saggezza tattica.

3) Con la sfortuna, allora? No, mille volte no, questa storia dei torti che subiamo perché è in atto una congiura contro il Napoli qualche volta funziona ma in genere è un alibi che non regge. E che a maggior ragione non può valere per una partita come quella di ieri perché, guagliù, un avversario come la Spal uno squadrone come il Napoli doveva “mangiarselo” senza neanche sporcarsi i denti, anzi era capitato come una manna calata dal cielo tra Salisburgo e il match con l’Atalanta. Per vincere riposandosi, insomma, e mister Ancelotti questo voleva, ma ancora una volta è stato “tradito”.

A questo punto gli alibi classici  sono esauriti, allora che facciamo non ce la prendiamo con nessuno? No, ce la prendiamo e come con il Napoli – presidente, allenatore, staff e giocatori – che ha giocato solo a sprazzi e deve ringraziare il cielo che Ospina in  gioventù si sia dedicato anche al volley altrimenti staremmo qui a piangere altre lacrime.

Il colpevole, insomma, va cercato in casa come ha sempre sostenuto il mitico Hercule Poirot, ma senza esagerare, come ha fatto, ma solo a metà, Maurizio Crosetti al quale va dato atto di non aver bagnato la penna nel veleno e di aver colto nel segno soprattutto per la conclusione della analisi tecnica: ”….il Napoli sembra una persona che sta invecchiando”. A qualcuno, anche al mio amico Max Gallo, il Crosetti-pensiero non è andato giù, l’ha ritenuto eccessivo; a noi, invece, è piaciuto in particolare per la “tenerezza” del suo finale.

Sarà che chi scrive è obbligato, suo malgrado, a difendere “le persone vecchie”, ma il Napoli di domenica pomeriggio proprio quella impressione ha dato: ha giocato da vecchio, con poche idee e pochissima voglia, anche se non ha l’età per farlo. E, allora, diamoci una mossa. Altrimenti, come disse l’emigrante di Massalubrense chiedendo al figlio se tutto era in regola, “quann ce jammo all’ America”? L’America per noi inguaribili supporter azzurri è un campionato all’altezza delle possibilità del Napoli che erano e restano enormi: è vero, nessuno gioca come gli azzurri, nessuno ha tante frecce al suo arco e tante soluzioni tecniche a disposizione, ma non possiamo consentirci il lusso di farlo solo di mercoledì.

ilnapolista © riproduzione riservata