Intervista a Repubblica: “L’Inter può vincere lo scudetto perché la Juve è programmata per vincere la Champions. Sarri ha guadagnato mille punti con la storia di Ronaldo”

Su Repubblica una lunga intervista ad Antonio Cassano. L’ex attaccante dichiara di aver smussato alcuni aspetti del suo carattere da quando è diventato padre, racconta la sua esperienza come commentatore tv e di aver appena finito un corso da direttore sportivo a Coverciano. Non ha mai pensato di diventare allenatore, ammette.
“Scherza? Significa non vivere più. Ti alzi al mattino e per 24 ore devi pensare a tutto, agli allenamenti, alle partite, e poi devi anche dire delle bugie e a me non piace”.
Bugie ai giocatori, spiega
“perché tutti a inizio anno dicono che in rosa i giocatori sono importanti allo stesso modo ma è una balla. Ogni allenatore ha sette-otto elementi su cui punta e gli altri ruotano. È sempre stato così e lo è ancora”.
Con l’aggravante, aggiunge, che in Italia la qualità tecnica si è abbassata rispetto al passato.
“Quando giocavo io come numeri dieci c’erano Cassano, Totti, Zola, Del Piero e Pirlo. Adesso trovatemene uno su quel livello, fatemi un nome”.
Per quanto riguarda la Nazionale e il lavoro di Mancini riconosce che la squadra è bellissima, ma aspetta di vedere come si comporterà con Germania e Spagna, perché i veri banchi di prova sono quelli. Il problema però è l’assenza di talenti.
“È una questione generazionale. Ci sono periodi in cui nascono meno talenti. Poi certo, in Germania hanno fatto un grande lavoro sui settori giovanili e non hanno paura di lanciare subito i giovani. Di Mancini apprezzo soprattutto che fa un calcio propositivo, noi i nostri quattro Mondiali li abbiamo vinti tutti con la tattica e il contropiede. L’ultima grande Italia è stata quella degli Europei 2012 con Prandelli e io c’ero. Lui era un grande tattico ma mi lasciava libertà”.
Quando gli chiedono chi vincerà lo scudetto, Cassano non esita a indicare l’Inter.
“Mi ricorda la Juve del primo anno di Conte. Io ero al Milan e noi perdemmo lo scudetto. Certo, la Juve attuale ha due squadre e resta la più forte e completa, ma si vede lontano un miglio che è programmata per puntare a vincere la Champions. Se perde qualche punto per strada e l’Inter resta attaccata, Conte fa il colpo”.
Tra Allegri e Sarri dice di preferire Allegri.
“Un allenatore che ti dà due o tre linee di gioco, ma poi dalla trequarti in avanti ti lascia libero e non ti ingabbia. Però, Sarri ha guadagnato mille punti con la storia di Ronaldo. Ha avuto il coraggio e la personalità di toglierlo e ha avuto ragione lui perché ha vinto. Ma ora niente punizioni per Ronaldo perché continuerà a essere la stella”.
Sul razzismo.
“Bisogna usare il modello Thatcher, Daspo a vita e carcere. Non ci sono più mezze misure, impariamo dagli inglesi. Certe cose sono inaccettabili e inconcepibili, i giocatori sono indifesi, non possono fare nulla. In Italia su tante cose non si ha il coraggio di decidere, qui bisogna farlo”.