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Nuovo San Siro, il Comune scrive a Inter e Milan. I club studiano una strategia

L’amministrazione dice alle società che il piano di fattibilità è da rifare. Oggi vertice di Inter e Milan per capire come muoversi

Nuovo San Siro, il Comune scrive a Inter e Milan. I club studiano una strategia

Il Comune di Milano rilancia e passa di nuovo la palla a Inter e Milan.

Riassumiamo le puntate precedenti. L’amministrazione aveva dato il parere positivo all’interesse pubblico del nuovo San Siro, mettendo però una serie di paletti ai due club. Innanzitutto frenando di sviluppo immobiliare, ma anche ribadendo che il vecchio Meazza debba essere utilizzato per altre funzioni, non abbattutto.

Inter e Milan a quel punto si erano appellate alla legge sugli stadi e avevano chiesto ulteriori spiegazioni sul vincolo architettonico posto dalla Soprintendenza.

Il nodo è sempre quello della seconda vita da trovare al Meazza.

Il Comune lo ha ribadito ieri, con una nuova lettera formale inviata ai due club. Ne parla Repubblica Milano.

In essa è scritto che serve uno studio di fattibilità dell’intero piano aggiornato che «ridimensioni gli indici di edificabilità», preveda «la rifunzionalizzazione del Meazza» e aggiorni così il piano economico finanziario giudicato «già originariamente carente» nelle relazioni tecniche preliminari.

In pratica, è quasi tutto da rifare.

Nessuno, scrive il quotidiano, finora, “ha fatto saltare il banco”. Il Comune chiede di non demolire lo stadio ma concede il pubblico interesse al nuovo. Milan e Inter non hanno ancora archiviato il dossier San Siro, pur lavorando all’ipotesi ex area Falck. Intanto, però, si procede con le lettere ufficiali.

Di fatto, il Comune invita le società a sedersi attorno a un tavolo per parlarne in serenità. E così, ora, la palla passa di nuovo a Milan e Inter.

Stamattina è in programma una riunione tra i vertici dei club per decidere la strategia da attuare, assieme ai consulenti legali.

Scrive il quotidiano:

“I club si stanno domandando se ha senso avere due stadi l’uno a poche centinaia di metri dall’altro o se non si tratti di una tattica dell’amministrazione per dilazionare il più possibile il momento della decisione. Eccola, la grande paura: finire così a ridosso delle elezioni del 2021 da sprofondare nella palude. Che non convenga davvero cercare una sede alternativa lontana da San Siro?”.

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