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CorSport: disastro Var. Ormai non si chiama più nemmeno il chiaro ed evidente errore

Sono soprattutto i Var Pro a deludere. I casi di Torino, San Siro, Napoli e Lecce. Eravamo i migliori, adesso il sistema è in crisi

CorSport: disastro Var. Ormai non si chiama più nemmeno il chiaro ed evidente errore

 “Il Var non funziona più, c’è stata una specie di cortocircuito o black out che ha messo il sistema in crisi”.

È il commento di Edmondo Pinna sul Corriere dello Sport alla giornata di campionato appena finita. Si chiede come mai l’Italia, che ha fatto da paese pilota nel mondo al sistema var, sia

“diventata terra di caos per quanto riguarda l’applicazione del protocollo”.

Ormai la Video Operation Room non richiama nemmeno più il chiaro ed evidente errore. E così non si individuano la trattenuta sul petto di Kyriakopulous su De Ligt in Juve-Sassuolo. E nemmeno il gomito posto in maniera “geometricamente e dinamicamente punibile” da Tomovic in Inter-Spal. E neanche il contatto tra Sansone e Maksimovic in occasione del secondo gol del Bologna,

“dove Mariani dal Var ha taciuto a Pasqua anche una netta trattenuta su Manolas in area”.

E persino i due rigori negati al Lecce sabato a Firenze: una scivolata di Caceres su Farias e il fallo di Dalbert su Shakov.

“Qualcosa di clamoroso, difficilmente decifrabile, a meno che non si voglia cedere alla tesi del complotto (non mancano mai), degli arbitri in rivolta contro le macchine, come in un film di fantascienza. Sicuramente, servono meno indicazioni, più chiare e, a quel punto, più determinate”.

I Var Pro, cioè gli arbitri usciti dai quadri che ora sono solo davanti ai video, non hanno aggiunto nulla.

“Su tutto, una verità: c’è poca qualità fra gli arbitri che dovrebbero essere di vertice”.

La riunione tra Rizzoli, gli allenatori e i capitani doveva servire a chiarire le zone d’ombra, invece siamo messi peggio di prima.

“Non è pensabile che nessuno degli uomini al Var nei casi sopracitati trovi la forza (che dovrebbe derivare dalla giustizia e non dal proprio ego) di chiamare l’arbitro in campo e dirgli: ‘Vattelo a rivedere’. Perché spesso si dimentica che in tv, con tante telecamere a disposizione, superslow e 4K, tutto è “chiaro ed evidente”. Anche, se non di più, l’errore dell’arbitro.

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