Il termine per la presentazione della relazione slitta dal 19 dicembre al 14 marzo 2020. Il gip nega ai legali di Autostrade l’accesso ai verbali riguardanti l’autista di uno dei camion coinvolti nel crollo

I tempi per la chiusura delle indagini sul crollo del Ponte Morandi si allungano. Lo ha dichiarato il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi:
«non è possibile fare previsioni su quando riusciremo a chiudere le indagini».
Il problema, scrive Repubblica Genova, è che i periti nominati dal giudice nei due incidenti probatori hanno chiesto più tempo per depositare la loro relazione. Così il termine è slittato dal 19 dicembre al 14 marzo 2020.
Le operazioni sono troppo complesse, hanno dichiarato. Perché, dopo aver chiuso il primo incidente probatorio sullo stato di salute del viadotto prima e al momento delle tragedia, ora devono indicare la causa del crollo, rispondendo a 40 quesiti.
Il giudice spiega che lo slittamento del termine è dovuto alla
“eccezionale complessità delle indagini attualmente in corso”.
Tra le altre cose, occorre sviluppare “un modello tridimensionale” per riprodurre il momento del cedimento della pila 9. Ma anche analizzare la “ingentissima mole di documenti acquisiti”.
Ieri il gip ha preso anche un’altra decisione, continua il quotidiano genovese.
I legali di diversi indagati, tra cui quelli dei dirigenti di Autostrade Giovanni Castellucci, Michele Donferri Mitelli e Sergio Berti, hanno chiesto di visionare i verbali di uno dei sopravvissuti sentiti dal pubblico ministero. Si tratta di Giancarlo Lorenzetto che il giorno del crollo stava percorrendo il viadotto
Polcevera con il suo autoarticolato Mcm autotrasporti. E’ il tir che portava la famosa bobina che in un primo momento fu indicata come possibile causa del crollo, cosa smentita dalla stessa Mcm a noi del Napolista e dal video del crollo nelle mani della Procura.
In ogni caso, il gip ha negato ai legali degli indagati l’accesso agli atti della Procura. Martedì prossimo, Ha quando Lorenzetti sarà sentito dai tre periti, potranno assistere anche gli avvocati, ma non potranno fare domande dirette all’autista, ma solo suggerirle ai periti.
“Fonti di Aspi chiariscono che la richiesta, da parte della società, di acquisire i verbali di Lorenzetto davanti ai pm sia dovuta proprio al fatto di arrivare “preparati” all’incontro”.