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Razzismo in Premier: sospesa Chelsea-Tottenham. La PFA chiede l’intervento del governo

Sospesa per due minuti il match dopo gli insulti a Rudiger. Mourinho: “L’arbitro ha fatto il suo dovere, dobbiamo combattere tutti assieme contro questo fenomeno”

Razzismo in Premier: sospesa Chelsea-Tottenham. La PFA chiede l’intervento del governo

Rudiger che mima una scimmia. Ferma tutti. Si ferma Chelsea-Tottenham, per due lunghi minuti. Perché il pubblico gli sta urlando di tutto. E’ stato appena espulso Son per una reazione sul difensore tedesco, che in un attimo diventa il bersaglio dei cori razzisti. L’arbitro Anthony Taylor spiega la situazione ad Harry Kane e Cesar Azpilicueta, i capitani delle due squadre, e poi Dele Alli, Lucas e Sissoko, a Mourinho e Lampard. Lo speaker fa tre annunci, poi il match riprende.

Ma le polemiche pure. Azpilicueta, dopo il match dice che “abbiamo avuto diversi incontri con la lega e con gli arbitri prima delle partite e ci è stato detto di riferire ogni episodio di razzismo direttamente all’arbitro. Rüdiger è venuto da me dicendomi che aveva sentito dei cori razzisti indirizzati a lui, l’ho detto all’arbitro e gli ho lasciato fare il suo lavoro. Siamo molto preoccupati per questo comportamento, abbiamo bisogno tutti insieme di darci un taglio”.

E José Mourinho è d’accordo: “L’arbitro ha seguito il protocollo, ha fermato il gioco e ha parlato ai giocatori. Il Tottenham prenderà sicuramente provvedimenti, dobbiamo muoverci tutti assieme contro questo fenomeno”.

Intanto la PFA, l’assocalciatori inglese, ha chiesto un intervento del governo sul razzismo nel calcio inglese: “Siamo disgustati una volta ancora. La Premier è contaminata dal razzismo dagli spalti. E’ ormai chiaro che i giocatori ormai subiscono il razzismo palese diffuso in Gran Bretagna, ma non sono soli. La PFA sta accanto ad ogni calciatore che deve affrontare la discriminazione. Continueremo a combattere per loro conto per sconfiggere questo fenomeno una volta per tutte. Il calcio è parte del tessuto sociale inglese, con l’enorme audiance globale che attrae abbiamo la responsabilità di andare avanti con una politica di tolleranza zero”.

 

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