Il gol del pareggio è una frustata alla debole psiche del Napule. Il velo di Milik è il nastrino su un pacco regalo, Elmas inietta adrenalina
MERET. Per quasi un’ora il Napule vegeta in coma profondo, Ilaria, ma il giovane Meret è tra i pochissimi a non fare lo zombie ed evita il naufragio nel primo tempo, parando su Duncan e sul solito Traorè. Anche se qualche dubbio sul gol emiliano mi resta – 6,5
Si imbambola solo in occasione del gol, ma lo capisco: non avrebbe mai potuto immaginare che Mario Rui si facesse superare in modo così dilettantesco. Poi capisce che dei suoi non c’è da fidarsi e fa tutto lui. Almeno tre le parate bellissime in cui è impegnato, compresa un’uscita spaziale – 6,5
DI LORENZO. Idem come sopra per quanto riguarda la divisione tra uomini e zombie. Ovviamente lui fa parte dei primi e dopo aver coperto la destra va pure a fare il centrale per necessità, sempre sul pezzo come usa dire – 6,5
Giovanni il tuttofare. Strabiliante la sua capacità di adattamento, la serietà, la professionalità con cui questo ragazzo, che sarebbe da considerare quasi un dilettante per la sua breve carriera finora, mangia l’erba in testa ai senior del Napoli (leggi Insigne, Callejon e via dicendo). Sa fare tutto, ovunque lo metti. Ieri ha capito che non c’era da scherzare ed ha limitato le incursioni offensive in cui generalmente pure si diletta. Maturo. ‘Omm – 6,5
MANOLAS. L’Ellenico mi è piaciuto, Ilaria, per spirito combattivo e disperato allo stesso tempo, rispetto all’inanità della gran parte dei compagni. Perdipiù è l’autore dell’unico tentativo a rete del Napule, prima del pareggio. Con la cabeza, of course – 6,5
Una partita di contenimento e secondo me anche buona visione di gioco. Sul gol non c’entra niente. Mi è piaciuta la velocità di gioco – 6,5
LUPERTO. Si vede lontano un miglio che non sta bene ed è uno degli elementi dolenti della difesa, quando il Sassuolo affonda – 5
E’ arrivato al Natale completamente maciullato, poverino – 5,5
HYSAJ dal 45’. I neroverdi volano e lui arranca ma senza fare danni eccessivi. E anche questo va bene oggi come oggi, cara Ilaria – 6
‘Anvedi Hysaj! Mi è sembrato addirittura che con il suo ingresso in campo il Napoli abbia preso coraggio. Nell’attimo esatto in cui l’ho pensato mi sono chiesta cosa avesse messo mio marito nella piadina che mi aveva preparato. Ho cercato resti di funghi allucinogeni, ma non ne ho trovati. Sarà che col ritorno al passato che abbiamo vinto per questo Natale dobbiamo affidarci all’onesto albanese come se fosse Santa Claus? – 6,5
MARIO RUI. Tranne quel salvataggio sulla linea, che non è poco d’accordo, Marittiello è un disastro perpetuo. Traorè gli mangia in testa e il lusitano si fa superare finanche dal turco-emiliano – 4,5
90 secondi. Tanto è il tempo che era passato dal fischio iniziale fino al tentativo di Locatelli. E io direi di fermarci qua – 4
FABIAN RUIZ. Nella rivoluzione neopopulista del presidente nostalgico dovrebbe adattare il suo talento al ruolo di un qualunque Jorginho geometra. Il risultato è un’infinita uallera (ernia inguinale per chi ci legge fuori dai confini regionali) che affligge lui e anche noi, se permettete – 4
Mettere Fabian Ruiz a fare il regista è troppo da sopportare, anche a Natale. Il voto non glielo posso dare, perché è folle proprio l’idea, lui non ha colpe, stasera – sv
ELMAS dal 70’. Il Macedone inietta adrenalina nel Napule stappato dal ruggito di Allan e all’ultimo secondo utile induce all’autorete il povero Obiang, almeno così pare – 6,5
Babbo Natale è lui!! – 7
ALLAN. Il gol del pareggio è uno strappo, una frustata alla debole psiche del Napule. E’ Masaniello e Freud contemporaneamente. Ancora una volta il condottiero della rivolta anti-Dela e anti-ritiro è l’ultimo dei Mohicani a rassegnarsi (e lo faceva anche con Re Carlo: a proposito, in bocca al lupo per la nuova avventura a Liverpool, il fumetto di presentazione che gli hanno dedicato è fantastico) – 7
Splendido piccolo grande Allan. Tutte le piccolezze e le grandezze di cui è capace un uomo sono racchiuse in questo corpo un po’ tozzo ma fortissimo. Un gol tenace, caparbio, voluto fortemente, strappato agli avversari come solo lui sa strappare palloni a furia di morsi. E quel gol ci ha fatto ricordare che ne siamo capaci anche noi. E’ da quel gol che è iniziato tutto, hai ragione tu. Allan è stato un regalo bellissimo – 8
ZIELINSKI. Il centro del Napule svanisce anche a causa sua. Indi quando tutti si scetano, si risveglia anche lui, il passaggio decisivo per Allan è suo, così come quello per la traversa di Callejon – 6
Il gol di Allan è come una tromba suonata nelle sue orecchie. Fino ad allora era stato un fantasma. Si salva per l’assist ad Allan, un bel pacco regalo a cui mette il fiocco “velato” Milik – 5
CALLEJON. Indolente e irritante, poi entra Ciro il Furbo e todo cambia anche per l’Ispanico che segna un gol annullato e prende una malefica traversa. Per me però, Ilaria, rimane sotto la sufficienza – 5,5
E’ stato un fantasma per almeno un’ora abbondante. Da uno dei seniores non ti aspetti che si lasci trasportare dall’atmosfera sconfortante, ma che prenda le redini in mano e contribuisca a far rialzare la testa a tutti. La più grande delusione di quest’anno e di questi ultimi due mesi è stato lui – 5
MILIK. Vale lo stesso discorso fatto per alcuni difensori e Allan. Cioè: Sant’Arcadio dà l’impressione di esserci e voler lottare, nonostante deambuli a lungo in una landa desolata senza alcuna assistenza. E poi c’è il velo per il gol del pareggio – 6
Il migliore del trio di attacco. Inspiegabile che Gattuso abbia tirato fuori lui e non l’impalpabile Insigne. Ah già, Lorenzo è I-N-T-O-C-C-A-B-I-L-E. Per quanto riguarda Arek, il suo velo su quell’assist di Zielinski è emblema della classe di questo meraviglioso giocatore – 7
MERTENS dal 76’. Potrebbe segnare almeno tre volte ma è troppo impreciso o sfortunato, che poi sono i due volti della stessa moneta. Fatto sta che il rinato tridente dei tre non-alti funziona per un quarto d’ora abbondante, che è un po’ come vedere un vecchio film in bianco e nero – 6
Che dici, Gattuso avrà capito che l’insostituibile forse è meglio che sia lui? – 6
INSIGNE. Lorenzo da Frattamaggiore è l’icona dell’impotenza psicologica del Napule, nonostante l’abbraccio a tarallucci e vino con il Dela neosarrita alla cena natalizia. Per fortuna che si rianima, come l’Ispanico, quando il Trio della Grande Bellezza che fu si ricompone – 5,5
Lorenzo abbraccia tutti. Salvo poi, quando meno te lo aspetti, ritrovartelo a puntare i piedi e ad imbracciare il fucile, mentre, manco a dirlo, ti punta il mirino dritto alle spalle. Detto questo, per me Insigne è la più grande iattura di questo Napoli, in questo momento. I cicli finiscono, tutti, ma questo sarebbe il primo da troncare. E invece no, accarezziamolo Lorenzo, coccoliamolo, facciamogli sentire il nostro affetto. Porello, dovesse entrare in crisi? Più di quello che è? Ma che è, psicolabile? Ridicoli, tutti, a cominciare dal presidente a finire all’allenatore. Non posso dargli un voto, sarebbe viziato. Lo lascio alla tua immaginazione – sv
GATTUSO. Venghino, venghino signore e signori alla nuova fiera del quattro-tre-tre. Che poi il modulo non c’entri una mazza con la testa della squadra questo è scomodo dirlo. In ogni caso, l’importante sono i tre punti che chiudono il decennio degli anni Dieci e soprattutto ci allontanano dalla fascia a rischio della classifica. Meglio guardare dietro che davanti. Ci ritroveremo nel nuovo anno, cara Ilaria, ma prima degli auguri di Natale fammi testimoniare la mia allegra vicinanza ai tifosi juventini per il primo titulo perso quest’anno. Un Santo Natale a te, Ilaria, e a tutti i nostri lettori, haters e nostalgici compresi – 6
Almeno una gioia. Per il resto, Fabrizio caro, buon Natale anche a te, e buon 2016! Ah, no, siamo quasi nel 2020, scusami – 6
ARBITRO CHIFFI. Ci nega un evidente rigore, per Hysaj allacciato in area – 4
Ma più di lui il Var. Cieco – 4