L’ex portiere di Samp e Torino era stato denunciato dalla moglie nel 2011, al termine di una brutta separazione, e condannato in primo grado a Tempio Pausania
Matteo Sereni non ha abusato della figlia. Ha dovuto aspettare quasi 9 anni (nei quali non ha potuto vedere i propri figli) per farselo confermare anche dal gip di Torino, Francesca Firrao, che alla fine di un calvario giudiziario ha archiviato — su richiesta della Procura — il procedimento che lo vedeva imputato dal 2011.
L’ex portiere di Samp, Lazio e Torino – scrive il Corriere Torino – era stato denunciato dall’ex moglie nel novembre 2011 per presunti abusi su minore, a contorno di una turbolenta separazione coniugale, ed era stato condannato in primo grado (con rito abbreviato), a Tempio Pausania. La sentenza della corte d’Appello di Sassari però aveva annullato la pronuncia del gup e spedito gli atti a Torino, per competenza territoriale. Qui il pubblico ministero, Giulia Marchetti, ha chiesto l’archiviazione del procedimento, fatta propria dal gip. “Insomma – scrive il giornale – Sereni è stato prosciolto da indagato (la richiesta di rinvio a giudizio l’avrebbe reso imputato)”.
“È stata insomma accolta la tesi dei suoi due difensori, gli avvocati Giacomo Francini e Michele Galasso, secondo i quali «i minori sono stati per lungo tempo e reiteratamente interrogati con modalità inappropriate e potenzialmente suggestive di falsi ricordi dalla moglie separata, Silvia Cantoro, dalla suocera, Franceschina Mulargia, nonché dai consulenti tecnici in ambito civile e penale”.