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È record per il film di Zalone. Il produttore: “Mi hanno chiamato dagli Usa per capire il fenomeno italiano”

Valsecchi al CorSera: “Zalone spera di non aver tradito il pubblico e che piacerà ai giovani. L’ho rassicurato: su un milione di commenti, cinquanta non hanno gradito il film”

È record per il film di Zalone. Il produttore: “Mi hanno chiamato dagli Usa per capire il fenomeno italiano”

Il film di Checco Zalone è nelle sale cinematografiche da soli tre giorni ed è già record. Il primo gennaio, giorno di debutto di Tolo Tolo, scrive il Corriere della Sera, sono state 1 milione e 175mila le persone che si sono messe in fila per vedere la pellicola.

L’incasso è stato di 8 milioni, 680 mila 232 euro. Anche questo record, visto che Zalone ha battuto il suo primato precedente, stabilito nelle prime 24 ore di “Quo Vado?”, che era di 7 milioni, 360 mila 192 euro.

Il Corriere della Sera riporta le dichiarazioni del produttore del film, Pietro Valsecchi:

«E’ un film che passerà alla storia, è il più grande caso del cinema italiano. Dovevamo gestire una nuova era di Zalone, la sua maturazione».

Valsecchi racconta anche come ha commentato Zalone la notizia del record.

«Ci siamo sentiti al telefono, è in grande ansia, è l’uomo più ansioso che conosca e non riesce a godere del successo. Mi ha detto: spero di non avere tradito il pubblico e che piacerà ai giovani. L’ho rassicurato: su un milione di commenti, cinquanta non hanno gradito il film».

Un film, Tolo Tolo, meno comico dei precedenti di Zalone, ma in cui, spiega il produttore, ci si emoziona di più.

«E’ stato un gesto coraggioso, da parte di Luca, quello di non andare incontro a ciò che vuole il pubblico da lui ma raccontare chi veramente sia lui. Per me, che sono cresciuto col cinema storico e storie difficili del paese, dal punto di vista anche politico vi scorgo Chaplin e Fellini, racconta la realtà con leggerezza, questa era la grande sfida che si poneva Luca».

Non si tratta di un film politico, ammonisce Valsecchi.

«Non è un film politico, lo diventa suo malgrado. Non prende posizione, racconta un viaggio. I migranti non cercano un futuro migliore: cercano il futuro. E poi raccontiamo il paese, l’Italia. E’ stata un’avventura durata due anni, faticosa, complicata, affascinante. Abbiamo spostato per venti settimane una gran massa di persone tra Kenya, Malta, Marocco, Bruxelles e vari luoghi italiani».

E per Tolo Tolo sono arrivate anche chiamate dall’America.

«Dagli USA mi hanno chiamato produttori importanti per capire questo fenomeno italiano».

Per ora, in programma, c’è anche un’anteprima del film a Parigi.

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